giovedì 22 gennaio 2009

Domani il primo messaggio di Benedetto XVI su 'YouTube'. Mons. Celli: il Papa apprezza le nuove tecnologie

Verrà presentato domani in Vaticano l'accordo tra la Santa Sede e Google per la nascita di un canale dedicato a Papa Benedetto XVI e agli eventi vaticani su YouTube. Intervistato oggi da L'Osservatore Romano, mons. Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha spiegato che il Pontefice ''vuole incontrare gli uomini lì dove essi si trovano'' e ''instaurare con loro un dialogo aperto, franco, sincero e amichevole'', soprattutto con le ''nuove generazioni''. Il tutto malgrado i rischi di un mezzo come YouTube: ''Credo che valga la pena accettare la sfida ed essere presenti'', ha spiega il prelato. Il Vaticano metterà in rete settimanalmente alcuni brevi interventi del Pontefice in quattro lingue, italiano, inglese, tedesco e spagnolo, e il primo messaggio video del Papa sarà disponibile già domani, ''un testo - spiega Celli - fortemente positivo, nel quale il Papa mette proprio in risalto le sue simpatie, il suo apprezzamento per gli apporti positivi che le nuove tecnologie danno al cammino dell'uomo oggi''. ''Il Papa - aggiunge - parla di 'un vero dono di Dio'. E nello stesso tempo afferma che le nuove tecnologie sono un contributo al progresso sociale. Dunque egli ha fiducia nella maturità e nella responsabilità di quanti colgono le occasioni che offrono questi mezzi meravigliosi''. Benedetto XVI "è consapevole delle enormi possibilità che le nuove tecnologie mettono a disposizione". Su L’Osservatore Romano, mons. Celli paragona la decisione di Papa Ratzinger di consentire la fruizione diretta del suo magistero su internet con i grandi viaggi di Papa Wojtyla. "Certo - riconosce il capo dicastero - vi potranno essere dei rischi. I rischi fanno parte della nostra vita quotidiana. Ma credo che valga la pena accettare la sfida ed essere presenti. Ricordo sempre che Giovanni Paolo II, quando gli chiedevano il perchè di tanti suoi viaggi, rispondeva che erano pellegrinaggi nel cuore dell’umanità più varia". Mons. Celli ritiene dunque che "si possa applicare questa stessa teoria all’uso di internet per diffondere il messaggio evangelico: è come fare un pellegrinaggio nell’anima di quanti, in un ufficio, in uno studio, in una casa entrano in rete. Vi troveranno d’ora in poi il Papa che propone la sua missione di successore di Pietro. A chi entra egli vuole offrire anche la possibilità di vedere, di ascoltare, di capire. è un pellegrinaggio riservato, dialogico, rispettoso. Non impone nulla. Benedetto XVI con la sua gentilezza d’animo, con la sua cordialità offrirà, a quanti vorranno ascoltarlo nell’intimità della propria stanza, il suo magistero". e per la diffusione del Vangelo nel mondo", conclude mons. Celli.