I Consiglio pastorali sono un dono dello Spirito Santo perché aiutano il parroco a prendere le decisioni giuste per la sua comunità. Con questo messaggio, Benedetto XVI si è congedato ieri mattina dalla visita alla chiesa romana del Santo Volto di Gesù, nel quartiere della Magliana, dove ha presieduto la Messa intrattenendosi con i fedeli e i bambini della parrocchia. Ai membri del Consiglio pastorale, il Papa ha detto di aiutare il loro sacerdote a seminare la Parola di Dio fra la gente e ad essere sensibili alle esigenze dei poveri e dei malati. Costruire una Chiesa viva in mezzo a una società che vorrebbe Dio morto o in disparte. E’ compito dei cristiani in generale e, in particolare, di chi lavora all’interno di un Consiglio pastorale parrocchiale. Il Papa ha alternato i suoi pensieri a parole di gratitudine per i laici impegnati nel Consiglio pastorale, un organismo definito “uno dei doni del Concilio Vaticano II” che aiuta a costruire “una Chiesa viva” nel cuore di un quartiere, portando alla gente la Parola di Dio e i Sacramenti. “Nel nostro tempo, in cui il secolarismo è forte, e tutte le impressioni del nostro tempo ci chiudono alla presenza di Dio - alla capacità di percepire questa presenza - è tanto più importante che il sacerdote non sia un ‘solista’, ma sia circondato da credenti che con lui portano in sé questo seme della Parola e aiutano perché sia vivo e cresca anche nel nostro tempo”. Con i parrocchiani della Magliana, Benedetto XVI ha rievocato la sua recente sosta al Centro di assistenza per malati e disabili di Yaoundé in Camerun, fondato dal cardinale canadese, Paul Emile Léger. Più forti dell’Aids o della lebbra spiccavano, ha affermato il Papa, “la forza della fede” delle tante persone a servizio degli infermi. Grazie al loro amore, ha soggiunto, la “sofferenza viene trasformata”: “E le persone che aiutano vengono trasformate, diventano più umane, diventano più cristiani, si sente qualcosa dell’amore di Dio. Così, nelle nostre dimensioni, vogliamo anche noi sempre essere sensibili verso la sofferenza e i sofferenti, i poveri, le persone bisognose, in diverse forme di povertà, anche spirituale, che ci aspettano e nelle quali ci aspetta il Signore”. Benedetto XVI ha concluso il suo breve saluto facendo risaltare la grande utilità del Consiglio pastorale, nel solco della tradizione ecclesiale: “Il Consiglio è un dono dello Spirito Santo e proprio un parroco, e tanto più anche un Papa ha bisogno di consigli, di essere aiutato a trovare le decisioni. E così questi Consigli realizzano anche un’opera dello Spirito Santo e testimoniano la sua presenza nella Chiesa”.
Il Papa ha augurato poi buoni festeggiamenti ai bambini di prima comunione ma si raccomanda di considerare Gesù e non il pranzo il centro delle cerimonie. "Vi auguro una buona preparazione alla Pasqua e alla comunione e molta gioia nelle vacanze - ha detto Benedetto XVI nel discorso rivolto ai bambini - e poi naturalmente buone feste per la prima comunione: il centro non è il pranzo, ma il centro sarà Gesù stesso, poi anche il pranzo può essere buono". Papa Ratzinger ha anche scherzato con i bambini sull'ora legale e sulla pioggia che batteva ieri il quartiere della Magliana: "Sono felice di essere oggi con voi - ha detto - anche se il tempo è brutto e ci siamo alzati un'ora prima perchè è cambiata l'ora, ma tuttavia siamo tutti riuniti e so che vi state preparando alla prima comunione, all'incontro con Gesù".
Visita alla Parrocchia romana del Santo Volto di Gesù alla Magliana (29 marzo 2009) - I testi integrali dei saluti del Papa