mercoledì 15 aprile 2009

Padre Lombardi: Benedetto XVI un uomo di grande sensibilità e umanità. La sua preoccupazione principale è riportare gli uomini a Dio e Dio agli uomini

''Riportare gli uomini a Dio e Dio agli uomini'': è questa, al di là degli ''atteggiamenti critici che bisogna avere verso tanti aspetti negativi della cultura o della mentalità di oggi'', la ''preoccupazione'' principale di Papa Benedetto XVI, i cui quattro anni di pontificato vengono ripercorsi oggi in un'ampia intervista alla Radio Vaticana dal direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, a tre giorni dal quarto anniversario dell'elezione del card. Joseph Ratzinger al soglio di Pietro e alla vigilia del suo 82° compleanno. Padre Lombardi mette in evidenza come il Pontefice, malgrado la sua età, negli ultimi dodici mesi sia stato ''con quattro viaggi, fuori d'Italia, in quattro continenti diversi'' e abbia in questo modo ''vissuto la dimensione universale del suo ministero in un modo estremamente efficace''. ''Questi viaggi - per il portavoce vaticano - sono stati notevoli per l'accoglienza, per l'efficacia con cui il suo messaggio è stato accolto anche da audience pubblici completamente diverse dal punto di vista culturale, dal punto di vista della loro situazione''. Il direttore della Sala stampa vaticana si sofferma sulle polemiche scaturite dalla revoca della scomunica dei quattro vescovi lefebvriani e dal contemporaneo caso Williamson. Come ha vissuto il Papa quelle settimane? ''Lo vediamo - spiega Lombardi - dalla Lettera che egli ha scritto ai vescovi di tutto il mondo, che è un documento straordinario, un documento molto personale, intenso, in cui vediamo come egli affronta una situazione di tensione all'interno della Chiesa e anche nei confronti della cultura circostante''. Il Pontefice ha voluto con questo testo rimettere in chiaro le priorità del suo Pontificato, ''riportare gli uomini a Dio e Dio agli uomini'' e spiegare che il suo era ''un gesto di misericordia'' ispirato alle parole del Vangelo: ''Riconciliati con il tuo fratello''. ''Direi - osserva padre Lombardi - che abbiamo avuto una testimonianza molto forte di uomo di fede, di un pastore che guida la Chiesa con criteri di pura fede e di grande carità e responsabilità spirituale nei confronti del popolo di Dio e dell'umanità di oggi''. Il Papa, prosegue, è ''una persona di grande sensibilità, non è solo l'uomo di cultura superiore e di teologia e spiritualità profonda, è anche un uomo di grande umanità, di attenzione all'altro, di gentilezza, di sensibilità profonda, di sentimenti umani profondi'': di qui la sua profonda partecipazione alla tragedia del terremoto in Abruzzo, dove, per il portavoce vaticano, Ratzinger si recherà ''quando questo sia effettivamente opportuno e possibile sotto tutti i punti di vista anche di carattere logistico, organizzativo''. Ma del Papa, per Lombardi, è importante anche il ministero ''ordinario'' attraverso omelie e catechesi ''di grandissima ricchezza e che possono rimanere a lungo come patrimonio del popolo cristiano, per formarlo culturalmente, teologicamente e spiritualmente''. Il Pontefice si prepara ora ad andare in Terra Santa ''con lo spirito del pellegrino, del credente, che desidera andare sui luoghi principali che hanno visto gli eventi della storia della salvezza'' per portare un ''messaggio di riconciliazione, di perdono e di pace per tutti i popoli che vivono in quelle terre''. ''Gli auguro - conclude Lombardi - che possa continuare a lungo a svolgere questo suo ministero, che è un ministero profondo di aiuto agli uomini e alle donne di oggi per incontrare Dio'': ''Io spero veramente che egli riesca, sia all'interno della Chiesa ma anche per l'umanità di oggi, a fare capire che nonostante gli atteggiamenti critici che bisogna avere verso tanti aspetti negativi della cultura o della mentalità di oggi, in fondo, il messaggio principale che si porta è un messaggio di amore, un messaggio per il bene dell'uomo, della persona umana, e che è proprio la sua riconciliazione con Dio e con tutti gli altri uomini che vivono su questa terra''.