lunedì 18 maggio 2009

Il Papa in Terra Santa. Il card. Tauran: Benedetto XVI ha dimostrato come può essere fondato il dialogo interreligioso, una priorità del Pontificato

Il pellegrinaggio del Papa in Terra Santa ha dimostrato che “il dialogo interreligioso è divenuto una delle priorità del Pontificato di Benedetto XVI”. E’ la considerazione del card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. In un’intervista al quotidiano cattolico francese La Croix, il cardinale riflette sui momenti più importanti del viaggio e sulle sue prospettive future nel campo del dialogo tra ebrei, cristiani e musulmani. “Benedetto XVI – dice – ha chiaramente e pedagogicamente dimostrato come questo dialogo tra le tre grandi religioni monoteiste può essere fondato”. “Innanzitutto perché noi proclamiamo e testimoniamo, come credenti, che Dio esiste e che noi lo possiamo conoscere. Inoltre, dando questa testimonianza, noi diciamo e spieghiamo che siamo fratelli gli uni per gli altri e che ci dobbiamo rispettare come tali. Infine, noi obbediamo a Dio e dobbiamo costruire spazi in cui Dio ci cerca, spazi di pace. In questo senso, siamo tutti pellegrini della verità”. Secondo il presidente del dicastero vaticano, la presenza del Papa in Terra Santa ha “contribuito a migliorare le relazioni“ tra ebraismo, cristianesimo e islam. Ed ha aggiunto che il fatto di aver voluto riunire “in un’unica riflessione i tre monoteismi”, rappresenta “una grande novità”, anche perché il Papa ha indicato i due campi di azione dove le tre religioni possono ritrovarsi: nel “rapporto tra fede e ragione” e nella “cultura” dove le religioni si ritrovano nell’indicare “il senso di rispetto e di adorazione per l’assoluto, la verità”. Riguardo ai risvolti del viaggio sul fronte del processo di pace in Medio Oriente, il card. Tauran ha detto: “Per il Papa, come per la Santa Sede, occorre promuovere una pace fondata sulla giustizia, con la formazione di due Stati, ed è indispensabile che la comunità internazionale di impegni per risolvere il conflitto”. Sulla possibilità e volontà di pace in quella terra, una riflessione: “Ci si può interrogare. Il Papa ha detto di aver percepito questa volontà e dei segni di buona volontà. Credo che sia gli uni che gli altri abbiano compreso che essi non possono essere felici senza gli altri né vivere con un muro tra di loro, in senso reale e figurato”.