giovedì 14 maggio 2009
Il Papa incontra il primo ministro israeliano a Nazaret. Nel colloquio in particolare la pace in Medio Oriente e la condanna all'antisemitismo
Papa Benedetto XVI ha avuto un colloquio con il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel convento francescano a Nazaret. Secondo quanto riferito dal portavoce vaticano padre Federico Lombardi durante il colloquio sono stati toccati "soprattutto i temi del processo di pace in Medio oriente e i modi per farlo progredire". Nei venti minuti di colloquio tra le delegazioni si è parlato dei temi collegati alla attuazione dell'accordo economico e finanziario tra Israele e Santa Sede, toccando alcuni temi concreti tra cui quello dei visti per i religiosi cattolici in Israele, e facendo anche il punto degli incontri che i due leader hanno avuto negli ultimi giorni con il re di Giordania Abudllah e con il presidente egiziano Mubarak. Il Papa ha poi preso parte all'incontro tra le delegazioni israeliana e vaticana sui negoziati bilaterali relativi allo statuto giuridico e fiscale della Chiesa cattolica in Terra Santa. "Gli ho chiesto, come figura morale, di far sentire forte e di continuo la sua voce contro le dichiarazioni che vengono dall’Iran sulle intenzioni di distruggere lo Stato di Israele", ha detto il premier. "Noi diciamo che non è possibile che all’inizio del XXI secolo uno Stato si levi e dica che vuole distruggere lo Stato ebraico, e che non si oda una voce forte e aggressiva che condanni tale fenomeno" Il Papa ha condannato diverse volte indirettamente Ahmadinejad per le sue dichiarazioni contro Israele o che negano l’Olocausto, mentre esponenti vaticani lo hanno fatto direttamente. "Il Pontefice ha detto che condanna simili fenomeni, l’antisemitismo e l’odio, e penso che abbiamo trovato un orecchio attento", ha detto Netanyahu.