Pistoia. "La Chiesa conta su di voi, io conto su di voi. È tempo di arricciarci le maniche". Ha citato un’espressione di Giovanni Paolo II il vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi, per spiegare ai giovani il significato di una nuova "chiamata in piazza". Le ragazze e i ragazzi sono infatti stati invitati, sabato sera a "testimoniare in che modo la Chiesa di Pistoia è già missionaria". L’appuntamento era in piazza del Duomo, "occupata" da 22 gazebo, segno della grande vitalità dei movimenti e delle associazioni presenti in diocesi. In mezzo, "il ragno dell’Agorà", un gigantesco gazebo in plastica gonfiabile a forma di ragno. Cuore del programma il dialogo in piazza tra Bianchi e i ragazzi. Poi, dopo cena, la preghiera e la processione verso la Cattedrale per l’Eucaristia presieduta da Bianchi. Nella piazza, intanto, la luce dei sette grandi bracieri per rappresentare i doni dello Spirito Santo.
Lombardia. "Luce di verità...". Parte l’inno ed è tutto di nuovo come a Loreto 2007. Solo che stavolta il Santuario ai piedi del quale termina il cammino è quello di Caravaggio. "...Fa’ dell’umanità il tuo canto di lode". Di nuovo come a Sydney, ma stavolta sono diecimila giovani lombardi a far sentire la loro voce. Santa Maria del Fonte a Caravaggio, provincia di Bergamo e diocesi di Cremona, è stato in questi due giorni il cuore ideale della Chiesa lombarda: dieci diocesi, con i loro vescovi, si sono raccolte qui per l’Agorà dei giovani italiani. Migliaia di ragazzi hanno percorso a piedi, in pellegrinaggio con i sacchi a pelo in spalla le strade provinciali in mezzo ai campi concimati fino al santuario. "Fino ai confini della terra", come vuole il tema di quest’anno. "L’orizzonte più lontano /e lo sguardo d’ogni uomo / sarà metà del cammino che da te ripartirà", canta l’inno dei lombardi. "Un viaggio che ci chiede di uscire da noi stessi e confrontarci con le sfide del mondo": sono le parole pronunciate durante la veglia di preghiera dall’arcivescovo di Milano, il card. Dionigi Tettamanzi. Parole piene di futuro: "Costruite una società diversa. In tutto quello che fate, coltivate una passione per il mondo. Anche nella Chiesa, siate una presenza autenticamente critica". Diecimila candele hanno cominciato a brillare in fronte al Santuario che celebra l’apparizione mariana avvenuta in un maggio come questo, nel 1432. "La vostra presenza è un segno di speranza per la Lombardia", ha detto Tettamanzi, affiancato dai vescovi della regione. Ha paragonato ciascun giovane a "un diamante che può riflettere nel mondo la luce della fede". Senza l’ansia di "apparire", di "successo facile", di "finta notorietà". Con negli occhi "la tenacia e i sogni" dei profughi che cercano un nuovo approdo di vita. "Abbiate la stessa speranza, lo stesso indomito coraggio nell’affidarvi alle acque del mare e nel rischiare".
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