Enciclica 'Caritas in veritate'. Il Papa: senza solidarietà e fiducia reciproca, il mercato non può pienamente svolgere la propria funzione economica
"La carità e la verità pongono l'uomo davanti alla stupefacente esperienza del dono". Mentre, per quanto riguarda le relazioni economiche, "senza forme interne di solidarietà e fiducia reciproca, il mercato non può pienamente espletare la propria funzione economica". E' quanto scrive Benedetto XVI nella sua prossima Enciclica "Caritas in Veritate", della quale il quotidiano Il Foglio ha anticipato in esclusiva i paragrafi 34 e 35. "La gratuità - scrive il Papa - è presente nella vita dell'uomo in molteplici forme, spesso non riconosciute a causa di una visione solo produttivistica e utilitaristica dell'esistenza". Inoltre "all'elenco dei campi in cui si manifestano gli effetti perniciosi del peccato - afferma Papa Ratzinger - si è aggiunto ormai da molto anche quello dell'economia", di cui "abbiamo prova evidente in questi periodi". Invece, "perché dono ricevuto da tutti", spiega il Pontefice, "la carità nella verità è una forza che costituisce la comunità, unifica gli uomini". "La logica del dono - precisa il Papa - non esclude la giustizia" mentre "lo sviluppo economico, sociale e politico ha bisogno, se vuole essere autenticamente umano, di fare spazio al principio di gratuità come espressione di fraternità". Nel paragrafo n°35, Benedetto XVI sottolinea che nel mercato "è venuta a mancare la fiducia". Inoltre, rispetto ai poveri del mondo, "è da ritenersi errata - scrive - la visione di quanti pensano che l'economia di mercato abbia strutturalmente bisogno di una quota di povertà e di sottosviluppo per poter funzionare al meglio. E' interesse del mercato promuovere emancipazione". Per farlo, aggiunge, "non può contare solo su sè stesso" ma deve "attingere energie morali da altri soggetti".
Il Messaggero