sabato 31 ottobre 2009

Il Papa a Brescia e Concesio. La presentazione della giornata di Benedetto XVI: una visita che parla a tutti. Il legame speciale con Paolo VI

La visita di Benedetto XVI a Brescia interpella tutti: la Chiesa bresciana e la comunità civile, i fedeli e i non credenti. Interpella in fondo lo stesso Papa sul suo rapporto con Paolo VI e con il Concilio. Lo ha spiegato - in un intervento dotto e appassionato - il vescovo di Brescia, mons. Luciano Monari, presentando ieri la visita del Papa a Brescia l'8 novembre. L'ha fatto nella sala dei vescovi, in curia, presenti sindaco e presidente della Provincia, il presidente del comitato di accoglienza mons. Mascher, il prefetto Brassesco Pace, tante autorità. Il vescovo ha ricordato la genesi e il significato profondo dell'evento che la città si appresta a vivere. La diocesi "ha invitato il Papa a visitare Brescia per il 30° anniversario della morte del suo predecessore" che cadeva nel 2008, L'agenda del Papa gli ha consentito di accogliere l'invito per l'8 novembre. "Il motivo fondamentale della visita - spiega Monari - è la memoria di Paolo VI che per Ratzinger ha un significato enorme: lui è stato fatto vescovo, poi cardinale da Paolo VI". La scelta di Paolo VI era strategica: "Ratzinger era uno dei teologi del Concilio e Paolo VI ha sempre cercato teologi che rappresentassero il messaggio del Concilio in un modo pieno ed equilibrato, e ne favorissero un'applicazione integrale e precisa". Il pontificato di Paolo VI è stato vissuto "per celebrare e applicare il Concilio e Ratzinger era un teologo molto aperto e al tempo stesso con radici molto forti nella tradizione". Insomma: "Ratzinger viene per ricordare a se e a noi il suo legame con il Concilio e con il Papa del Concilio: un legame affettivo, pastorale, personale". Un legame più che mai attuale: basti ricordare che l'annuncio della visita a Brescia è maturato nei giorni delle polemiche roventi sull'"apertura" ai lefebvriani dopo lo strappo post-conciliare. Ma Monari ricorda che c'è un ulteriore, duplice significato della visita per la comunità bresciana. Il primo è squisitamente religioso: "Noi viviamo la nostra cattolicità nella sua pienezza in quanto siamo in comunione con la Chiesa di Roma, con il vescovo che è in Roma". Ed è proprio questa comunione a garantire il legame della Chiesa di Brescia con tutte le altre chiese che vivono la stessa comunione. Accanto a questa rilevanza "ecclesiale" della visita di Benedetto XVI, ce n'è però anche una "laica": "Benedetto XVI - ricorda il vescovo - ha sempre avuto un'attenzione enorme al mondo contemporaneo, alla direzione che sta percorrendo". Perciò la visita "può diventare di stimolo a tutti coloro che hanno a cuore i problemi dell'umanità, e desiderano confrontarsi con un pensiero degno, significativo come quello di Ratzinger. Ratzinger è convinto che il mondo può trovare un orientamento solo se è aperto al trascendente, mentre se Dio viene cancellato, l'equilibrio si altera". Insomma, "per chiunque vale la pena confrontarsi, misurarsi con questo pensiero". Monari ricorda infine la valenza delle due tappe in provincia: quella a Botticino "per un atto di devozione personale a San Tadini nell'Anno Sacerdotale"; quella a Concesio per l'Istituto che lavora a "ricostruire la grande ricchezza spirituale e di fede di Paolo VI". Anche per questi motivi, conclude Monari, "è un onore, una gioia avere il Papa fra noi per una giornata di brescianità". Il sindaco Adriano Paroli, ad esempio, assegna all'arrivo di Benedetto XVI a Brescia un significato "per i credenti, ma anche per chiunque guarda al senso di sè e delle cose che fa". E aggiunge che "la venuta del teologo Ratzinger a Brescia porta con sè tutte le domande legate al rapporto fede-ragione, e al tempo stesso indica la strada per trovare risposte alle nostre domande". Daniele Molgora, presidente leghista della Provincia, colloca la visita di Papa Ratzinger nel nostro tempo: "Brescia - dice - non è più un'isola felice, oggi si misura con questioni pesanti: crisi economica, disoccupazione, disagio sociale, un'immigrazione molto forte che ora che il lavoro viene meno può portare tensioni sociali". Per Molgora "non c'è dubbio che Papa Ratzinger su questo è un punto di riferimento per il richiamo alle radici cristiane e a una forte identità fatta di valori. La nostra gente ha grandi valori, ma chiede rispetto delle leggi, delle regole".

Massimo Tedeschi, Bresciaoggi.it