giovedì 15 ottobre 2009

Il pastore della comunità luterana di Roma conferma la visita del Papa nella Chiesa protestante: importante avere buoni rapporti con il Vaticano

Sorpreso ma felice: è questa la reazione di Jens-Martin Kruse, da un anno pastore luterano di Roma, all'annuncio fatto oggi dal card. Walter Kasper che Papa Benedetto XVI visiterà la sua Chiesa. L'invito era partito dalla stessa comunità luterana della Capitale - composta da 350 persone, prevalentemente di lingua tedesca anche se una volta al mese c'è un servizio in lingua italiana - in occasione del 25° anniversario della visita alla Chiesa luterana da parte di Giovanni Paolo II, l'11 dicembre 1983, a 500 anni dalla morte di Lutero. Il pastore, interpellato dall'agenzi Asca, sottolinea però anche l'importanza di un altro anniversario: i 10 anni dalla dichiarazione comune cattolico-luterana sulla giustificazione del 31 ottobre 1999. Il pastore non nasconde di essere sorpreso dell'annuncio di oggi: prima dell'estate il Vaticano non aveva ancora dato una risposta al suo invito, ed era anzi saltato un appuntamento per discutere le possibilità. ''Oggi - aggiunge - è la prima volta che sento qualcosa di nuovo''. La prossima settimana il pastore Kruse avrà un incontro in Vaticano per approfondire e fissare i dettagli. Per la visita del Papa non c'è ancora una data precisa, si parla dell'inizio del prossimo anno, ma il pastore vorrebbe che il Papa pregasse, come accade con Giovanni Paolo II, i Vespri insieme alla comunità luterana. "E' un buon segno per noi avere buoni rapporti con il Vaticano", spiega il pastore Jens Martin Kruse all'agenzia Apcom. "Il Papa è il vescovo di tutti i cristiani di Roma". La visita del Papa, inoltre, può aiutare l'ecumenismo. Le difficoltà tra cattolici e protestanti? "Per noi è più importante cosa fare insieme", risponde il pastore luterano.

Asca, Apcom