martedì 6 ottobre 2009

Mons. Monsengwo: l'elezione di un afro-americano a presidente degli Stati Uniti un segnale divino che la Chiesa non deve ignorare

La Chiesa Cattolica "ci guadagnerebbe" a non "ignorare" l'elezione di un afro-americano come presidente degli Stati Uniti (Barack Obama, nella foto con Benedetto XVI), "avvenimento fondamentale della storia contemporanea" e "segnale divino": parola di mons. Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa nella Repubblica democratica del Congo, intervenuto con queste parole al II Sinodo speciale per l'Africa in corso in Vaticano. "I quattrocentotrenta anni di schiavitù del popolo ebraico in Egitto - ha detto il vescovo africano - possono indurci a interpretare la piega che prende la geopolitica contemporanea. Essa sembra essere la conclusione della 'rotta degli schiavi' del XV e del XVI secolo, considerata come un piano di Dio 'per la salvezza della moltitudine'. E se l'elezione di un nero a capo degli Stati Uniti d'America - ha detto Monsengwo - è stato un 'segnale divino' e un 'richiamo dello Spirito Santo a una riconciliazione di razze e di etnie' per relazioni umane pacificate e perché cessi 'il partenariato delle materie prime' per un 'partenariato delle materie grigie' nelle relazioni nord-sud...Il presente Sinodo e la Chiesa universale contemporanea - ha detto il presule africano - ci guadagnerebbe a non ignorare questo avvenimento fondamentale della storia contemporanea, che è lontano dall'essere un banale gioco di alleanze politiche".

Apcom