lunedì 28 dicembre 2009

Il saluto di Andrea Riccardi a Benedetto XVI: attorno a questi tavoli si forma una famiglia, non si mangia solo ma si parla e si diventa amici

La visita di Papa Benedetto XVI alla Comunità di Sant'Egidio per condividere il pranzo alla mensa per i poveri con altri 150 ospiti bisognosi dell'associazione è "un gran dono". Così il fondatore della Comunità Andrea Riccardi si è rivolto al Pontefice, sottolineando che "è la prima volta, nei tempi moderni, che un Papa si reca a mangiare in un ambiente dove vanno le persone con cui non condividono la mensa i ricchi, gli importanti, i televisivi, i sapienti". Riccardi ricorda che "qui, mangiano ogni giorno un migliaio di persone divise in vari turni". Si tratta di "persone spesso ferite da una vita dura, specie con la crisi economica. Da queste ferite, scaturisce il bisogno di amore, di dare e di ricevere amore. Così, attorno a questi tavoli, si forma una famiglia: non si mangia solo, ma si parla e si diventa amici". Riccardi ha sottolineato che "spesso la nostra società, dominata dalla dittatura materialistica, teme chi è diverso: è una società scossa, senza un fondamento profondo. Noi, umilmente ma fermamente, vorremmo indicare a questa società spaventata e inospitale che c'è da ritrovare la roccia del fondamento. Solo così - ha spiegato Riccardi - non avremo paura dell'altro, di chi soffre o di chi ha fatto terribili viaggi per trovare pace. C'è tanto bisogno di essere accolti in una casa fondata sulla roccia, che senza paura tenga la porta aperta".

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