lunedì 11 gennaio 2010

Benedetto XVI incontra i 178 diplomatici del mondo accreditati in Vaticano. La situazione della Chiesa Cattolica nello scenario geopolitico mondiale

Giornata importante oggi per Benedetto XVI. Il Papa riceverà infatti questa mattina nella Sala Regia i membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. L'appuntamento annuale è un'occasione per fare il punto sul ruolo della Chiesa cat­tolica nello scenario geopolitico mondiale. I Paesi che intrattengono rapporti diploma­tici con la Santa Sede crescono di anno in anno. Nel 1978 erano appena 84, nel 2005 sono saliti a 174 e con Benedetto XVI sono di­ventati 178. Gli ultimi in ordine di tempo ad allacciare rapporti con il Vaticano sono stati il neonato Mon­tenegro, gli Emirati Ara­bi Uniti, il Botswana e la Federazione russa con cui anche precedentemente sussistevano relazioni di natura speciale. La Santa Sede ha le­gami diplomatici anche con l’Unione euro­pea e il Sovrano militare ordine di Mal­ta. Inoltre mantiene osservatori permanen­ti presso l’Onu, la Fao, l’Unesco, l’Osce, il Wto, la Lega degli Sta­ti arabi e l’Organizzazione dell’unità africana. An­che la Cina-Taiwan è tra i Paesi con cui il Vaticano ha rapporti diplomatici sebbene dal 1979 non vi risieda più un nunzio. La Cina popolare è il più grande tra i Paesi che non hanno rap­porti diplomatici con la Santa Sede. Tra questi ci sono poi il Kosovo e altri quindici Stati, perlopiù asiati­ci (Afgha­nistan, Arabia Saudita, Bhutan, Corea del Nord, Maldive, O­man, Tuvalu, Vietnam, Comore, Mauritania, Somalia, Brunei, Laos, Malay­sia e Myanmar). Con alcuni di questi paesi la Santa Sede ha già avuto dei contat­ti formali, del tutto impermeabili a ogni discussione restano invece Sta­ti islamici come l’Arabia Saudita, do­ve è ufficialmente proibito il culto cattolico, o e Maldive. Attualmente sono circa 80 i Pae­si che hanno un ambasciatore resi­dente a Roma, gli altri sono rappre­sentati da diplomatici resi­denti comunque in Europa. In giro per il mondo sono poi in attività 101 nunzi a­postolici, dei quali la metà sono di nazionalità ita­liana.