lunedì 11 gennaio 2010

Gian Maria Vian: il discorso di Benedetto XVI ai diplomatici guarda al futuro, con una ampiezza di vedute e un realismo che non nasconde i problemi

Un discorso che “guarda al futuro, con una ampiezza di vedute che in genere non si riscontra tra i leader internazionali e con un realismo che non nasconde i problemi”. Così Gian Maria Vian, direttore de L’Osservatore Romano, definisce il discorso del Papa al Corpo diplomatico, che “mostra bene l'attenzione e l'atteggiamento della sede romana nei confronti del mondo: in Dio la Chiesa esiste per gli altri, e perciò è aperta a tutti”. Una “apertura”; questa, “dimostrata nelle ultime settimane dalle piene relazioni diplomatiche stabilite tra Santa Sede e Federazione Russa e dalla visita del presidente vietnamita come anche, nel corso dell'anno appena concluso, dagli incontri del Pontefice con numerosi esponenti politici”. Per il Papa, commenta Vian, “in primo piano nel panorama internazionale resta la crisi drammatica dell'economia mondiale e l'instabilità sociale che ne consegue”, alla cui “radice” c’è “la mentalità egoistica e materialistica”, con “effetti che minacciano anche il creato”. “A maggior ragione la Chiesa, attenta alla salvaguardia dell'ambiente, insiste sul rispetto irrinunciabile della persona umana, che significa protezione della vita sin dal concepimento e una equa distribuzione delle risorse alimentari, che sono sufficienti per l'intera popolazione mondiale, come da decenni la Santa Sede va ripetendo contro interessati catastrofismi”, osserva Vian.

SIR