Adnkronos, Agi
sabato 16 gennaio 2010
Hofmann: Benedetto sarà ricordato come il Papa che ha visitato più Sinagoghe. Ha dimostrato più volte d'avere a cuore le relazioni ebraico-cattoliche
''Cristianesimo ed ebraismo in questa città vivono da sempre fianco a fianco. Hanno una lunga storia comune, fatta di momenti diversi: sia periodi di pacifica fratellanza che periodi di tensione''. E' quanto scrive su L'Osservatore Romano Norbert Hofmann, Segretario della Commissione per i rapporti religiosi con l'ebraismo del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani. ''Papa Benedetto XVI - prosegue Hoffman - non è il primo Pontefice a visitare il Tempio Maggiore di Roma: il primo a farlo è stato il suo predecessore, Papa Giovanni Paolo II, il 13 aprile 1986''. Quindi il religioso passa a ricordare alcuni tratti salienti del dialogo ebraico-cattolico: ''Da "Nostra aetate" del Concilio Vaticano II del 1965, che ha gettato le basi di un dialogo sistematico tra ebrei e cattolici da un punto di vista teologico e pratico, le relazioni tra le due comunità si sono man mano intensificate. Sebbene siano state soggette ad alti e bassi, esse sono oggi molto più resistenti che nel passato''. ''Lo dimostra, per esempio - spiega padre Hoffman - il 'caso Williamson', che, a partire dal 24 gennaio 2009, ha messo alla prova i rapporti. Nel giro di alcune settimane, grazie agli sforzi compiuti da parte sia ebraica che cattolica, è stato possibile appianare la situazione''. ''Il 12 febbraio 2009 - ricorda ancora il religioso - il Papa ha ricevuto una delegazione composta dai presidenti delle principali organizzazioni ebraiche statunitensi. In tale occasione, egli ha ribadito con forza che il negazionismo e l'antisemitismo non hanno posto nella Chiesa Cattolica; ha espresso la sua solidarietà al popolo ebraico e si è detto intenzionato a fare il possibile per promuovere le relazioni con l'ebraismo''. "Papa Benedetto XVI sarà ricordato dalla storia anche come il Papa che ha visitato più Sinagoghe. Egli ha dimostrato ripetutamente d'avere a cuore le relazioni tra ebrei e cattolici e soprattutto, come Papa tedesco, l'aspetto della riconciliazione, come ha sottolineato chiaramente nel discorso pronunciato il 28 maggio 2006 durante la sua visita al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau".