venerdì 1 gennaio 2010

Il presidente Napolitano scrive a Benedetto XVI: non posso non condividere l'esortazione a un approccio morale verso l'ambiente e lo sviluppo

Il richiamo che il Papa fa "agli obbiettivi della pace, dello sviluppo sociale, della solidarietà" nel suo messaggio per la 43° Giornata Mondiale della Pace "offre una straordinaria testimonianza dei valori universali ai quali ispirarsi", secondo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (nella foto con Benedetto XVI). "Il suo costante appello alla dimensione etica delle decisioni umane, già posto con forza nell'Enciclica "Caritas in veritate" - scrive il Capo dello Stato in un messaggio indirizzato a Benedetto XVI - ci esorta ad un approccio morale, che non posso che condividere, verso le questioni che riguardano l'ambiente e lo sviluppo, affinché prevalgano atteggiamenti lungimiranti, ma soprattutto responsabili, nell'interesse delle generazioni future. Fondamento di una società giusta - aggiunge Napolitano - è, difatti, il rispetto per il prossimo e per ciò che ci circonda. Esso trae origine da 'quell'Amore che move il sole e l'altre stelle' che Vostra Santità, citando con mio personale orgoglio di italiano il sommo Poeta Dante Alighieri, ha richiamato nel Suo messaggio". "Il legame che Vostra Santità ha voluto fortemente evidenziare fra il rispetto dell'Ecosistema e la pace - prosegue il Presidente della Repubblica nel messaggio al Papa - è di allarmante attualità. Lo sfruttamento sconsiderato delle risorse del nostro Pianeta, spesso a favore dell'arricchimento di una minoranza, è fonte di perenni conflitti; così come sono causa di instabilità le migrazioni forzate di intere popolazioni, costrette a lasciare le proprie terre a causa di un degrado troppo spesso attribuibile all'atteggiamento irresponsabile dell'uomo". "Come non condividere, infine, il grande realismo con il quale Ella ci invita a cogliere la paradossale opportunità che ci offre la crisi ecologica - scrive ancora Napolitano - per operare un'autentica svolta nelle politiche globali di sviluppo, nonché di quelle volte alla tutela delle risorse della Terra, da Lei giustamente definita nostra 'Casa comune'". Il Capo dello Stato sottolinea nel suo messaggio che "in un momento in cui appaiono tuttora persistenti le difficoltà all'accettazione di obbiettivi ritenuti minimi per la salvaguardia del nostro Pianeta, nonostante lo sforzo negoziale della Conferenza di Copenaghen che ha prodotto risultati inferiori alle attese, Ella ci invita nuovamente a riflettere sulla comune responsabilità nei confronti del degrado ambientale, richiamando quel principio di 'solidarietà globale', che dovrebbe sempre orientare l'atteggiamento di coloro che detengono responsabilità di Stato e di Governo".

Apcom