La visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma (foto), domenica 17 gennaio, comincerà con un omaggio davanti alla lapide che ricorda la deportazione degli ebrei del ghetto di Roma, avvenuta il 16 ottobre 1943. È quanto rende noto un comunicato della Santa Sede, che descrive nei dettagli il programma dell'evento. Il Papa, prima di entrare in Sinagoga, sosterà anche davanti alla lapide che ricorda l'attentato del 9 ottobre 1982, in cui morì un bambino. Papa Ratzinger arriverà al portico di Ottavia poco prima delle 16.30, dove sarà accolto dal presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, e dal presidente delle Comunità ebraiche italiane, Renzo Gattegna. Dopo aver reso omaggio ai deportati del ghetto e alla lapide dell'attentato, Benedetto XVI sarà salutato dal rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, ai piedi della scalinata centrale che conduce al Tempio. Una volta entrati all'interno della Sinagoga, accompagnati dal canto di un coro, il Papa e i suoi ospiti daranno avvio all'incontro ufficiale pubblico con i loro discorsi. Al termine, il Pontefice e il rabbino capo si intratterranno per un breve colloquio privato. Sempre in compagnia di Di Segni, Benedetto XVI visiterà anche il giardino del Tempio, dove è stato piantato un ulivo in ricordo della visita, e quindi il Museo ebraico di Roma. Insieme inaugureranno anche la mostra "Et ecce gaudium": 14 disegni preparati nel '700 dalla Comunità ebraica per l'incoronazione dei "Sommi Pontefici". Alle 18, nei locali della Sinagoga spagnola, Papa Ratzinger incontrerà anche alcuni rappresentati della Comunità ebraica. Il rientro in Vaticano è previsto per le 18.30. La Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto anche l'elenco dei componenti delle due delegazioni. Quella ebraica è composta da Shear Yashuv Cohen, rabbino capo di Haifa, Ratson Arussi, rabbino capo di Kiryat Ono, David Brodman, rabbino capo di Savyon, David Rosen, direttore dell'American Jewish Commitee, David Sperber, presidente dell'Institute of Advances Torah Studies dell'Università israeliana Bar Ilan, Oded Wiener, segretario generale del Gran Rabbinato d'Israele, Josef Levi, rabbino capo di Firenze. Accompagneranno invece il Papa il card. Jorge Mejia, storico organizzatore della visita del 1986 compiuta da Giovanni Paolo II, il patriarca di gerusalemme Fouad Twal, il nunzio in Israele, mons. Antonio Franco e i vescovi di Akka (l'antica città di San Giovanni d'Acri, oggi nel distretto Nord dello Stato Ebraico) Elias Chacour, e di Chieti, Bruno Forte (grande teologo e biblista), con l'ausiliare di Nazareth Giacinto Boulos Marcuzzo, il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, il prefetto della Biblioteca Ambrosiana, mons. Pierfrancesco Fumagalli, e il segretario della Commissione per i rapporti religiosi con l'ebraismo, don Norbert Hofmann. Ovviamente accanto al Papa ci saranno anche il presidente del dicastero, card. Walter Kasper, con il prefetto della Casa Pontificia, mons. James Harvey, e i suoi collaboratori mons. Paolo De Nicolò e padre Leonardo Sapienza, che non figurano nell'elenco ufficiale al pari dei "padroni di casa" Di Segni, Pacifici e Gattegna.
L'Occidentale, Agi