martedì 19 gennaio 2010

Il rabbino Rosen: oltraggioso il comportamento di Israele verso la Santa Sede. Le trattative dovevano essere chiuse già da quindici anni

Non ha usato mezzi termini. Per il rabbino David Rosen (nella foto con Benedetto XVI), il comportamento di Israele verso il Vaticano negli ultimi quindici anni è stato "oltraggioso" e, ha aggiunto, "ogni altro Paese avrebbe minacciato di ritirare il suo ambasciatore molto tempo fa per l’incapacità di Israele di onorare gli accordi". Direttore degli affari religiosi dell’American Jewish Committee e considerato una delle figure chiave dell’instaurazione di rapporti diplomatici fra Israele e la Santa Sede, Rosen è stato davvero molto duro nel suo giudizio sul "trascinarsi" di trattative su status giuridico e regime economico che avrebbero dovuto essere chiuse tre lustri fa. E alla vigilia della visita del Papa alla Sinagoga di Roma e dei lavori, iniziati ieri, della Commissione per il Dialogo religioso ebraico-cattolico, intervistato da Haaretz, ha anche denunciato come "falsità" diffuse da "xenofobi" le notizie secondo cui il Vaticano vorrebbe che Israele cedesse alcuni territori. Da ieri intanto, come detto, sono tornati a riunirsi a Roma, per la nona volta, i membri della Commissione per il Dialogo ebraico­-cattolico, composta da esponenti del Gran Rabbinato di Israele e della Commissione della Santa Sede per i Rapporti religiosi con l’ebraismo. Punto focale della discussione è il tema "L’insegnamento cattolico ed ebraico sulla creazione e sull’ambiente. Le sfide dell’intervento umano nell’ordine naturale", mentre alcuni tempi di riflessione saranno dedicati anche a questioni di attualità in Terra Santa. Nel pomeriggio di ieri la Commissione ha preso anche parte alla Conferenza di padre Patrick Desbois sull’Olocausto in Ucraina, che era in programma presso la Pontificia Università Gregoriana. Oggi, seconda e ultima giornata, in agenda quattro sessioni, che si concluderanno con la pianificazione della prossima riunione.

Avvenire