Andrea Palmieri, L'Osservatore Romano
lunedì 18 gennaio 2010
Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. I rappresentanti delle Chiese Ortodosse incontrati nel 2009: fiducia e reciproca collaborazione
Il 2009 è stato un anno segnato da numerosi e significativi rapporti con la Chiesa Ortodossa. Se, da un lato, è proseguito il dialogo teologico ufficiale nell'XI sessione plenaria della Commissione mista internazionale tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa nel suo insieme, svoltasi in ottobre a Cipro dall'altro, si sono verificate molte occasioni, come visite, incontri, simposi, per rafforzare le relazioni con le singole Chiese ortodosse. In particolare, in questa sede, ci riferiamo ai contatti con il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, il Patriarcato di Alessandria, il Patriarcato di Gerusalemme, la Chiesa autocefala di Grecia e la Chiesa autocefala d'Albania. Dal 21 al 24 febbraio il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, accompagnato dal segretario, l'arcivescovo Brian Farrell, e da padre Vladimiro Caroli, s'è recato ad Atene per fare visita di cortesia a Ieronymos II, arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia. S'è trattato del primo incontro con il primate della Chiesa Ortodossa di Grecia, il quale era stato eletto circa un anno prima. Il card. Kasper è stato ricevuto privatamente da Ieronymos e ha incontrato poi alcuni dei suoi più stretti collaboratori, con i quali ha discusso su possibili collaborazioni in campi d'interesse comune come quello della pastorale o della formazione. Anche quest'anno, alcuni studenti greci ortodossi hanno ricevuto una borsa di studio attraverso il Comitato cattolico di collaborazione culturale, promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, per perfezionare i loro studi presso una delle università pontificie di Roma o altra facoltà di teologia cattolica in Italia o in Francia. Da parte sua, la Chiesa di Grecia ha offerto borse di studio a studenti cattolici, giovani sacerdoti o seminaristi, provenienti da diverse parti del mondo, per la partecipazione a un corso estivo di apprendimento della lingua neogreca e d'introduzione alla cultura ortodossa greca. Il programma estivo, organizzato dalla Apostoliki Diakonia della Chiesa di Grecia, diretta dal vescovo Agatanghelos, è giunto quest'anno alla quinta edizione e nel corso di questi anni ha già coinvolto circa duecento partecipanti, che hanno avuto modo così di conoscere meglio il mondo ortodosso greco. Durante il viaggio in Terra Santa, il 15 maggio, Benedetto XVI ha partecipato a un incontro ecumenico tenutosi al Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme, di fronte alle rappresentanze delle comunità cristiane di Terra Santa. Ringraziando per l'invito il Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, Teofilo III, il Papa ha auspicato un nuovo slancio nel dialogo teologico bilaterale tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme. Il Papa ha poi sottolineato che simili incontri ecumenici testimoniano chiaramente il legame fra l'unità della Chiesa e la sua missione, in quanto è precisamente in presenza del desiderio di portare Cristo agli altri, di render noto il suo messaggio di riconciliazione, che si sperimenta la vergogna della divisione tra i cristiani. Il 20 maggio, il card. Kasper ha avuto un'altra occasione d'incontro con la Chiesa greco-ortodossa, anche se in questo caso con il mondo accademico della facoltà di teologia ortodossa dell'università di Salonicco. Il porporato ha partecipato a una giornata di studio dedicata al tema "Il dialogo teologico tra la Chiesa ortodossa e la Chiesa romano-cattolica", con un intervento intitolato "L'apostolo Paolo e le sfide ecumeniche per le Chiese oggi". Vi partecipava anche il co-presidente della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico cattolico-ortodosso, il metropolita di Pergamo, Ioannis Zizioulas. Dal 26 al 29 giugno una delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, guidata dal metropolita di Francia, Emmanuel, ha fatto visita a Roma in occasione della festa dei Santi apostoli Pietro e Paolo. Secondo una tradizione avviata il 30 novembre 1969 dal card. Johannes Willebrands, presidente di quello che allora si chiamava Segretariato per l'Unità dei Cristiani, ogni anno ha luogo uno scambio di delegazioni tra la Chiesa cattolica e il Patriarcato ecumenico per le rispettive feste patronali. La mattina del 27 i delegati del Patriarcato ecumenico si sono incontrati con il card. Kasper presso il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani e, più tardi, sono stati ricevuti dal Papa. Nel suo discorso Benedetto XVI ha ribadito che la Chiesa Cattolica intende contribuire in tutti i modi che le saranno possibili al ristabilimento della piena unità di tutti i cristiani. La delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli ha preso parte il 28 giugno ai Primi Vespri presieduti dal Papa nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, per la chiusura dell'Anno Paolino. L'anno precedente, all'inaugurazione dell'Anno giubilare tenutasi nella stessa Basilica, era presente anche Bartolomeo I (foto). La mattina del 29 la delegazione ha assistito nella Basilica Vaticana alla Santa Messa, presieduta da Benedetto XVI, in onore dei santi Pietro e Paolo. Dal 3 al 5 settembre si è svolto a Roma l'XI simposio intercristiano, promosso dall'Istituto di spiritualità della Pontificia università Antonianum e dalla facoltà di teologia ortodossa dell'università di Salonicco, sul tema "Sant'Agostino nella tradizione occidentale e orientale". Tali simposi, iniziati nel 1992, si svolgono ogni due anni e vengono alternativamente ospitati dalla Chiesa ortodossa o dalla Chiesa cattolica, al fine di favorire la ricerca e la didattica allargando alle nuove generazioni l'impegno ecumenico e la ricerca dei mezzi più adeguati per la sua attuazione. Benedetto XVI ha indirizzato al cardinale Kasper un messaggio, nel quale si congratula con gli organizzatori e i partecipanti per questa iniziativa di fraterno incontro e confronto sugli aspetti comuni della spiritualità, che è linfa benefica per un più ampio rapporto fra cattolici e ortodossi. Il Papa aveva già fatto riferimento al simposio al termine dell'udienza generale del mercoledì 2 settembre, quando, salutando un gruppo di partecipanti, cattolici e ortodossi, aveva augurato che la riflessione comune su Sant'Agostino aiuti il dialogo ecumenico. Dal 9 al 12 settembre si è tenuto presso il monastero di Bose il XVII convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa sul tema "La lotta spirituale nella tradizione ortodossa", organizzato in collaborazione con le Chiese ortodosse. Tra i principali relatori, il metropolita Filarete di Minsk, esarca patriarcale di Bielorussia e presidente della commissione teologica del Patriarcato di Mosca, il metropolita Georges del Monte Libano e il metropolita Kallistos di Diokleia, delegato del Patriarca di Costantinopoli. Il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha inviato un telegramma al priore del monastero di Bose, Enzo Bianchi, rivolgendo il saluto beneaugurante del Papa. Al convegno ha partecipato anche l'arcivescovo Farrell. Dal 4 al 25 ottobre si è tenuta in Vaticano la seconda Assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei vescovi. Ai lavori ha preso parte, in qualità di delegato fraterno, il metropolita del Kenya, Makarios, appartenente al Patriarcato ortodosso di Alessandria e di tutta l'Africa. Dal 18 al 25 ottobre si è svolto negli Stati Uniti l'VIII simposio "Religion, science and the environment", sotto il patrocinio del Patriarcato ecumenico e che dal 1995 si occupa del delicato tema della salvaguardia del bene naturale che è l'acqua. Quest'anno il simposio era dedicato al fiume Mississippi. Il Papa ha nominato come suo rappresentante l'arcivescovo di New Orleans, Gregory M. Aymond, e suo tramite ha inviato un articolato messaggio, nel quale ha espresso il suo apprezzamento per il continuo impegno del Patriarca Ecumenico nel promuovere il rispetto per il dono della creazione. Inoltre, ha indicato la testimonianza di un senso di responsabilità nella salvaguardia del creato come un terreno in cui la Chiesa cattolica, la Chiesa ortodossa e le altre confessioni cristiane debbono collaborare. Dal 29 novembre al 1° dicembre una delegazione della Santa Sede, guidata dal cardinale Kasper, s'è recata a Istanbul per la festa di Sant'Andrea, patrono del Patriarcato ecumenico. La mattina del 30, la delegazione ha assistito alla divina liturgia presieduta dal Patriarca ecumenico, che, al termine della celebrazione, ha tenuto un discorso, durante il quale ha salutato con grande calore il cardinale. Successivamente, il porporato ha letto il messaggio del Papa indirizzato al Patriarca ecumenico. In tutte e due i discorsi, si riscontra una convergenza sull'importanza attribuita ai lavori della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico ufficiale, che nella sessione plenaria svoltasi nel mese di ottobre aveva cominciato a studiare il tema del ruolo del vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel primo millennio. Sia Benedetto XVI che Bartolomeo hanno espresso la loro convinzione che il dialogo teologico sia giunto a un punto cruciale nei rapporti tra le due Chiese. In particolare, il Papa ha ribadito che per la Chiesa cattolica il ministero petrino non deve essere interpretato in una prospettiva di potere, bensì nell'ambito d'una ecclesiologia di comunione, come servizio all'unità nella verità e nella carità. Riprendendo quanto formulato da Giovanni Paolo II nell'Enciclica "Ut unum sint", Benedetto XVI ha chiesto di cercare insieme le forme nelle quali il ministero del vescovo di Roma possa realizzare un servizio di amore riconosciuto da tutti. Dal 4 all'8 dicembre, per la prima volta una delegazione della Chiesa ortodossa autocefala d'Albania, guidata da Anastas, arcivescovo di Tirana, Durazzo e di tutta l'Albania, ha compiuto una visita ufficiale al Papa. Durante la visita l'arcivescovo e il suo seguito hanno visitato in pellegrinaggio i luoghi santi di Roma e hanno avuto incontri, oltre che con il card. Kasper, anche con il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per Chiese Orientali. Nell'indirizzo augurale rivolto al Papa, l'arcivescovo Anastas ha definito l'incontro un evento di portata storica, giacché per la prima volta una delegazione ufficiale della sua Chiesa si recava in visita alla Chiesa di Roma, avendo la gioia e l'onore di incontrare il Papa. L'arcivescovo ha poi ricordato che l'Albania, che sotto il regime comunista era stato dichiarato il primo Stato ateo del mondo, in questi ultimi anni sta assistendo a una vera "risurrezione" della Chiesa, sia ortodossa che cattolica. Nel suo discorso, Benedetto XVI ha ringraziato Anastas per il suo personale contributo nel promuovere relazioni fraterne con la Chiesa cattolica sia in Albania sia al livello del dialogo teologico ufficiale. Al termine della visita a Roma, l'arcivescovo Anastas s'è recato a Napoli, dove presso la facoltà teologica dell'Italia meridionale gli è stato conferito il dottorato ad honorem in teologia. Sebbene, dunque, continuino a sussistere ostacoli che impediscono una piena comunione, esiste, tuttavia, una fitta trama di legami, che è il risultato di un lungo cammino di reciproca conoscenza e di rispetto. Si è trattato in alcuni casi del rinnovarsi di appuntamenti, che sono diventati tradizionali; in altri, invece, di eventi del tutto nuovi. S'è realizzato così, nel corso del 2009, un consolidamento delle relazioni, che certamente favorisce un clima di fiducia e di collaborazione.