lunedì 18 gennaio 2010

Vian: andare avanti nel dialogo tra cattolici e ebrei con pazienza e coraggio cercando di comprendere le rispettive sensibilità per non ferirle

I contrasti che hanno preceduto la visita di Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma sono stati anche "il frutto di enfatizzazioni mediatiche". Lo scrive oggi L'Osservatore Romano che definisce "irresponsabili o strumentali", queste operazioni che per il giornale vaticano tuttavia "sono prive di reale consistenza", anche se "hanno acceso fuochi di paglia rischiosi, se non altro nel presentare all'opinione pubblica un quadro deformato e lontano dalla realtà". "Esempio emblematico - spiega l'articolo a firma del direttore Giovanni Maria Vian - è il nodo costituito da Pio XII: bisogna infatti essere consapevoli che nemmeno dopo l'apertura di tutti gli archivi disponibili vi sarà accordo sul suo atteggiamento di fronte alla Shoah, perchè perto resterà,ovviamente e legittimamente, il campo delle interpretazioni storiche". "Ma - continua L'Osservatore Romano - è importante il clima di rispetto reciproco che si è respirato anche su questo tema, mentre si va allargando e stabilizzando il consenso storiografico sulla scelta lucida e sofferta di carità silenziosa compiuta dal Papa e dalla sua Chiesa nel contesto della seconda guerra mondiale". Secondo il giornale della Santa Sede, "per sciogliere i nodi difficili, la gioia per la strada percorsa e il rispetto tra cattolici ed ebrei sono fondamentali ma non bastano. Bisogna infatti andare avanti, con pazienza e coraggio, cercando di comprendere le rispettive sensibilità per non ferirle e perpetuare in questo modo diffidenze che derivano principalmente dal non conoscersi".

Agi