domenica 24 gennaio 2010

Sinodo dei vescovi per l'Africa. Seconda riunione del consiglio speciale: la riconciliazione rimane una sfida per la Chiesa nel continente nero

La situazione di molti paesi africani fa sì che uno dei principali compiti delle Chiese locali resta quello della ''necessità di difendere il popolo contro le ingiustizie. La mancanza di pace porta poi la Chiesa ad un forte impegno nella mediazione e nell'accoglienza di coloro che soffrono le conseguenze delle guerre interne''. E' quanto si legge nel comunicato della seconda riunione del Consiglio speciale per l'Africa della Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi, diffuso ieri dalla Sala stampa vaticana. Nel documento si sottolinea, inoltre, che ''la riconciliazione continua ad essere una sfida per la Chiesa in Africa'', mentre per quel che riguarda il dialogo interreligioso, si sottolinea come per il 'continente nero' si sta cercando di stabilire ''vincoli di intesa e collaborazione, soprattutto con l'islam, che è la religione più diffusa nel Continente. Si auspica - si aggiunge - che i gruppi fondamentalisti siano sempre più sconfessati ed emarginati dai rappresentanti ufficiali dell'islam''. L'auspicio emerso è che “i gruppi fondamentalisti siano sempre più sconfessati ed emarginati dai rappresentanti ufficiali dell’islam”. Il Consiglio si è quindi impegnato nello studio delle Proposizioni della II Assemblea Speciale per l’Africa del Sinodo dei Vescovi, in vista di uno “schema ragionato” che possa servire da base per la composizione dell’Esortazione Apostolica Postsinodale che spetterà al Santo Padre. “In ogni caso – sostiene la nota – il testo finale dovrà mantenere un giusto equilibrio tra una prospettiva teologico-spirituale e un adeguamento alla realtà pastorale e sociale”. La prossima riunione del Consiglio si terrà il 27 e 28 aprile prossimi.

Asca, Zenit