lunedì 22 febbraio 2010

I vescovi irlandesi: il Papa ci ha ascoltato attentamente, l'incontro tappa importante per la guarigione. Entro Pasqua dimissioni di un altro vescovo

La durata dell’incontro, la presenza personale ai colloqui di Papa Benedetto XVI, la partecipazione massiccia di 9 rappresentanti tra cardinali e arcivescovi della Curia romana dimostrano la “gravità” con la quale la Santa Sede guarda a quanto emerso dal Rapporto Murphy. I vescovi di Irlanda hanno preso per la prima volta la parola ieri dopo l’incontro avuto la scorsa settimana con il Papa e nelle omelie pronunciate per la prima domenica di Quaresima, si dicono tutti impressionati dalla “serietà” con cui il Vaticano sta affrontando la questione. “Il Rapporto Murphy – dice il vescovo Michael Smith di Meath – sottolinea i gravi errori commessi e la terribile sofferenza che hanno subito troppi bambini”. Il Papa – fa sapere il vescovo ai suoi fedeli – “ha ascoltato attentamente i commenti e i suggerimenti di tutti i presenti” e “contrariamente a quanto riportato da alcuni resoconti, ho trovato l’incontro con Papa Benedetto il più aperto, onesto e impegnato al quale abbia mai preso parte”. Dello stesso parere anche il vescovo Noel Treanor di Down e Connor secondo il quale l’incontro della scorsa settimana indica “la misura della importanza data da Benedetto XVI al crimine, al peccato e all’orrore degli abusi sessuali commessi ai danni di bambini e minori e adulti vulnerabili. Il Papa – ha aggiunto – ha espresso la sua tristezza per quanto accaduto qui in Irlanda”. Si tratta – ha detto mons. Treanor - di una “ferita” che è stata causata “nella vita delle vittime, nella vita della Chiesa e, per estensione, nella società. Come tale, questo incontro non può sanare” il dolore. Nei loro interventi, i vescovi hanno più volte sottolineato il fatto che tutto ciò “è avvenuto all’interno della Chiesa”, “hanno riconosciuto la cattiva gestione” con la quale si è cercato di “coprire” aggiungendo “sofferenza, rabbia e dolore” alle vittime. Ora è importante guardare al futuro e il vescovo Treanor ha ricordato come nella sua diocesi di Down e Connor, esiste un ufficio per la protezione dei minori gestito da professionisti. Per mons. Dennis Brennan, vescovo di Ferns, l’incontro con Benedetto XVI segna “un'ulteriore tappa nella ricerca di vitale importanza per la guarigione”. “Al nostro rientro a casa – ha aggiunto il vescovo - abbiamo assistito, ancora una volta, al dolore delle vittime sopravvissute che provano grande delusione perché il risultato del nostro incontro è di gran lunga al di sotto delle loro aspettative”. Il vescovo esprime assicurazioni sul fatto che “la visita a Papa Benedetto XVI da parte dei vescovi è solo una parte di un processo in corso”, “un passo importante sulla strada, da cui non si può tornare indietro”, di “un percorso di riconciliazione con i sopravvissuti - fondata sulla giustizia e il rispetto” che “rimane una priorità”. Il processo delle dimissioni rassegnate da mons. James Moriarty, oggi vescovo di Kildare e Leighlin, “sta andando avanti. Non è in questione il ‘se’ o il ‘quando’. Non saranno immediate ma non andranno oltre Pasqua”. Ad annunciarlo ieri è stato lo stesso mons. Moriarty, nella omelia della prima domenica di Quaresima. Mons. Moriarty è uno dei vescovi che vengono espressamente accusati dal Rapporto Murphy per aver coperto gli abusi sessuali ai danni di minori commessi da personale religioso dell’arcidiocesi di Dublino. Fino ad oggi, però, Papa Benedetto XVI ha accettato le dimissioni solo di mons. Donal Murray, vescovo di Limerick. La scorsa settimana – è lo stesso vescovo di Kildare a rivelarlo – a margine dell’incontro dei vescovi irlandesi con il Papa, mons. Moriarty ha parlato delle sue dimissioni in un “incontro privato” con il card. Re, prefetto della Congregazione dei vescovi. Ed ha aggiunto: “la quantità di tempo e di attenzione prestata personalmente dal Papa Benedetto XVI è stata impressionante”. La pubblicazione della Lettera pastorale di Benedetto XVI all’Irlanda è prevista per metà marzo.

SIR