Il Papa all'Aviazione italiana: la persona il primo capitale da salvaguardare e valorizzare. Per i Pontefici l’aereo strumento di evangelizzazione
E’ la persona umana “il primo capitale” da salvaguardare “nella sua integrità” all’interno di quei “crocevia” del villaggio globale che sono oggi gli aeroporti. Lo ha detto il Papa nell’udienza riservata questa mattina ai circa seimila addetti dell’Enac, l’Ente nazionale dell’Aviazione civile, e dell’Enav, la Società nazionale degli assistenti di volo, presenti in Aula Paolo VI accompagnati dal ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, dal presidente dell'Enac, Vito Reggio. e dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. Benedetto XVI ha messo in risalto l’importanza dei voli anche dal punto di vista pastorale, definendo l’aereo “un insostituibile strumento di evangelizzazione”. Milioni di persone in transito: per un viaggio di lavoro, una vacanza, un esilio da un Paese diventato inospitale verso uno migliore. Questa è la varia umanità che popola oggi un aeroporto, definito dal Papa un complesso “snodo della vita contemporanea”, in stretta relazione con le rotte aree definite “autostrade della viabilità moderna”. Benedetto XVI ha voluto riconoscere e apprezzare le difficoltà gestionali e organizzative di uno scalo aeroportuale, “lavoro – ha detto – spesso discreto e poco conosciuto”. "Siete chiamati a regolare e controllare il traffico aereo e a provvedere all'efficienza del sistema nazionale dei trasporti, nel rispetto degli impegni internazionali del Paese; a garantire agli utenti ed alle imprese la sicurezza dei voli, la tutela dei diritti, la qualità dei servizi negli scali e l'equa competitività nel rispetto dell'ambiente. In tali molteplici impegni, è importante ricordare che, in ogni progetto e attività, il primo capitale da salvaguardare e valorizzare è la persona, nella sua integrità. Essa, infatti, deve rappresentare il fine e non il mezzo a cui tendere incessantemente”. Tuttavia, ha osservato subito dopo il Pontefice, “il rispetto di tali principi può apparire particolarmente complesso e difficile nell’attuale contesto, a motivo della crisi economica, che provoca problematici effetti nel settore dell’aviazione civile, e della minaccia del terrorismo internazionale, che prende di mira pure gli aeroporti e gli aerei per attuare le proprie trame eversive”. Ma anche in questa situazione, ha ripetuto, “occorre non perdere mai di vista che il rispetto del primato della persona e l’attenzione alle sue necessità, non solo non rendono meno efficace il servizio e non penalizzano la gestione economica, ma, al contrario, rappresentano importanti garanzie di vera efficienza e di autentica qualità”. Quindi, lo sguardo di Benedetto XVI si è soffermato sui motivi che spingono quotidianamente folle di gente a salire su un aereo. Accanto ai più ovvii, il Papa ha notato che in questi anni “l’aeroporto è diventato luogo dove migranti e profughi vivono vicende di attesa, di speranza e di timori per il loro futuro. Inoltre, si rivela sempre più consistente la presenza di bambini e anziani, handicappati e malati, bisognosi di cure e di attenzioni speciali. Negli ultimi decenni, anche per il Successore di Pietro, l’aereo è diventato un insostituibile strumento di evangelizzazione”. E ringraziando tutti i professionisti dell’aria, il Papa ha conlcuso l’udienza riaffidando le loro persone e il loro lavoro alla Vergine di Loreto, che il 24 marzo 1920 Benedetto XV proclamava Patrona di tutti gli aeronaviganti.