sabato 20 febbraio 2010

Il primo ministro libanese Hariri presenta a Benedetto XVI la decisione di fare del giorno dell'Annunciazione di Maria una festa cristiano-musulmana

E' stato oggi per la prima volta in Vaticano, ricevuto in udienza da Papa Benedetto XVI, il premier libanese Saad Hariri (foto), figlio del politico ucciso nel 2005 da un attentato devastante sul lungomare di Beirut. Al Pontefice, il politico sunnita ha presentato la decisione di fare del giorno della solennità dell'Annunciazione di Maria, il 25 marzo, una festa nazionale comune cristiano-musulmana in Libano. L'iniziativa è stata adottata dal consiglio dei ministri proprio su proposta di Hariri che l'ha lanciata perchè ''la Vergine Maria è un denominatore comune per i cristiani e i musulmani, i quali le riservano un posto molto importante nelle rispettive devozioni, cosi' come avviene per la Bibbia e il Corano''. Sia il Vangelo che il Corano, come ricorda nell'edizione odierna L'Osservatore Romano presentando l'incontro, affermano che Cristo è nato da Maria da nascita verginale. Si tratta di un principio di fede comune a cristiani e musulmani. ''In questo - si legge in un comunicato della presidenza del Consiglio dei ministri libanese - risiede l'importanza di dedicare a questa festa una giornata nazionale, che celebrerà l'unità culturale e religiosa tra cristiani e musulmani e sarà accompagnata da un programma comune sociale, culturale e religioso''. Da diversi anni cristiani e musulmani pregano insieme durante il giorno dell'Annunciazione nel santuario della Vergine di Harisa, a circa venti chilometri da Beirut, senza che fosse stata decisa fino a ora una giornata di festa nazionale. Questa iniziativa - conclude il comunicato - potrebbe servire da esempio e potrebbe essere adottata in altri Paesi oltre al Libano.

Asca