mercoledì 10 marzo 2010

Mons. Eterović presenta il libro sulla Parola di Dio alla luce del Sinodo dei vescovi 2008. Dopo Pasqua il Papa firmerà l'Esortazione Apostolica

Riaffermare l’importanza e l’attualità della Bibbia, divulgare gli insegnamenti di Benedetto XVI su questo tema, ma anche riflettere sugli strumenti utili per comprendere la Sacra Scrittura oltre il senso letterale: questi gli obiettivi del libro, “La Parola di Dio. Riflessioni sulla XII assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi”. Il volume, scritto da mons. Nikola Eterović (nella foto con Benedetto XVI), segretario generale dell’Assemblea sinodale ed edito dalla Libreria Editrice Vaticana, è stato presentato ieri, nella sede della Radio Vaticana. Mons. Eterovic ha assicurato che "dopo Pasqua ci sarà un documento del Santo Padre, una Esortazione Apostolica postsinodale" sulla Parola di Dio. Nel testo il Papa "invita a tutta la Chiesa e a tutti gli uomini di buona volontà a leggere la Parola di Dio e ad incontrare Gesù Cristo che è la Via, la Verità e la Vita per ognuno”. La Parola di Dio forte come il tuono che faceva tremare il monte Sion e al tempo stesso discreta e leggera come il vento che sente il profeta Elia sull’Oreb, oggi più che mai, oltre ad essere fondamento della vita e della missione della Chiesa, è lampada che illumina il cammino di ogni uomo, è cibo che alimenta la fede, per questo va ascoltata, letta, incarnata, fino a scoprire oltre il testo il senso e il valore spirituale. Questo in sintesi il messaggio contenuto nel libro che, riproponendo gli elementi centrali del Sinodo dei vescovi svoltosi nell’ottobre 2008 sul tema della Parola di Dio, affronta argomenti importanti come l’omelia e la lectio divina, strumenti utili alla comunicazione della dottrina della Chiesa e non solo. Mons. Nikola Eterović: “I Padri sinodali hanno sottolineato che il luogo privilegiato della Parola di Dio è la Liturgia e l’omelia fa parte della Liturgia della Parola. Dunque la Santa Messa è importante come luogo dove la Parola di Dio viene proclamata, riflettuta, pregata e l’omelia ha una grande importanza per continuare la Parola di Dio ed applicarla nella vita di ogni giorno. Anche la lectio divina è legata alla celebrazione liturgica. Il Sinodo ha molto insistito sul prepararsi a livello personale ed anche comunitario, magari leggendo le Letture prima di andare in Chiesa – secondo il metodo della lectio divina – ma anche dopo, cosicché tutta la vita del cristiano sia legata alla Parola di Dio”. Sottolineando la dimensione polifonica della Parola di Dio, il presule ribadisce anche la sua attualità, in questo particolare momento storico, attraversato dalla crisi economica finanziaria, ma anche valoriale ed educativa: “Molto attuale è lo Spirito Santo che è presente anche oggi nell’oggi della Chiesa. E’ lo Spirito che ha ispirato le Sacre Scritture e ci permette di vedere la vitalità e il grande dinamismo della Sacra Scrittura, che ci parla a tutti, che è sempre attuale. Ogni generazione, ogni persona può trovare una sorgente di acqua pura e di vita eterna che viene da Gesù Cristo”. Dalla Parola incarnata quindi all’impegno concreto verso il dialogo interreligioso, la missionarietà, e la realizzazione di un mondo di riconciliazione, giustizia e di pace. L'omelia - spiega Eterovic rivolgendosi soprattutto ai giovani sacerdoti - va preparata con cura, e ricorda in proposito che Benedetto XVI ha confidato di dedicare a questo l'intera settimana, dal lunedì alla domenica. Nessuna improvvisazione, dunque, ma anche capacità di sintesi. "L'omelia in generale non dovrebbe superare gli otto minuti, tempo medio di concentrazione degli uditori" e "per essere attuale, il predicatore dovrebbe in una mano tenere la Bibbia e nell'altra il giornale".

Radio Vaticana, Rome Reports, Ansa