mercoledì 12 maggio 2010

Il Rosario con le fiaccole. Il Papa: la luce ricevuta da Gesù brilli dove quella della fede rischia di spegnersi. Non abbiate paura di parlare di Dio

Un mare di luce intorno ad una semplice cappelletta: il Rosario recitato sulla Spianata del Santuario di Fatima che i pellegrini percorrono in ginocchio nella fredda notte portoghese sono le luci delle fiaccole e delle candele che scaldano i cuori di più di 200mila pellegrini che pregano con il Papa. E’la luce di Maria che guida la preghiera nella notte.
“Non abbiate paura di parlare di Dio e di manifestare senza vergogna i segni della fede, facendo risplendere agli occhi dei vostri contemporanei la luce di Cristo”. “Nel nostro tempo, in cui la fede in ampie regioni della terra, rischia di spegnersi come una fiamma che non viene più alimentata, la priorità al di sopra di tutte è rendere Dio presente in questo mondo ed aprire agli uomini l’accesso a Dio”, ha ribadito Benedetto XVI, soffermandosi su quella che è da sempre la “cifra” del suo pontificato. Tracciando un parallelo tra il “mare di luce” formato dalla folla radunata intorno alla “semplice cappella” eretta in onore della Madonna e il “mistero” del roveto ardente, il Santo Padre ha fatto notare che "sia Maria che noi stessi non godiamo di luce propria: la riceviamo da Gesù”. “La presenza di Lui in noi rinnova il mistero e il richiamo del roveto ardente, quello che un tempo sul monte Sinai ha attirato Mosè e non smette di affascinare quanti si rendono conto di una luce speciale in noi che arde però senza consumarci”.
“La terra è donata perché ci sia un luogo dell’obbedienza, affinché ci sia uno spazio aperto a Dio”, ha detto il Pontefice spiegando il senso della “lotta per la liberazione d’Israele” durante l’esodo dall’Egitto, in cui appare evidente “il diritto alla libertà di adorazione, alla libertà di un culto proprio”. "In questo luogo stupisce osservare come tre bambini si sono arresi alla forza interiore che li ha invasi nelle apparizioni dell’Angelo e della Madre del Cielo". Benedetto XVI ha invitato i fedeli alla recita del rosario, che “ci consente di fissare il nostro sguardo e il nostro cuore in Gesù, come faceva sua Madre, modello insuperabile della contemplazione del Figlio”. “Sento che mi accompagnano la devozione e l’affetto dei fedeli qui convenuti e del mondo intero”, le parole del Papa ai piedi della Madonna di Fatima. “Porto con me le preoccupazioni e le attese di questo nostro tempo e le sofferenze dell’umanità ferita, i problemi del mondo”.
La riflessione con la quale il Papa ha introdotto la preghiera del Rosario porta lo sguardo e il cuore in Gesù e così “contempliamo l’intima partecipazione di Maria a questo mistero e la nostra vita in Cristo oggi, che pure si presenta tessuta di momenti di gioia e di dolore, di ombre e di luce, di trepidazione e di speranza. La grazia invade il nostro cuore suscitando il desiderio di un incisivo ed evangelico cambiamento di vita”. Poi la preghiera finale alla Madonna: “Vergine Madre di Dio e nostra Madre carissima, intercedi per noi presso il tuo Figlio perché tutte le famiglie dei popoli, sia quelle che si distinguono con il nome cristiano, sia quelle che ignorano ancora il loro Salvatore, vivano in pace e concordia fino a ricongiungersi in un solo popolo di Dio a gloria della Santissima e indivisibile Trinità”.
Dopo la riflessione al Papa è stato donato il primo rosario ufficiale del Santuario con i grani azzurri, ed è iniziata la recita del Santo Rosario in più lingue intervallata dai canti e dalle riflessioni, che Benedetto XVI ha guidato in ginocchio. Terminata la recita del Rosario, salutato da migliaia di fiaccole, il Papa è rientrato nella casa che lo accoglie dall’altro lato della spiana, Nossa Senhora do Carmo. I fedeli poi si sono trattenuti nella spianata per la Messa della Veglia celebrata dal card. Tarcisio Bertone.

Korazym.org, SIR