giovedì 27 maggio 2010

Superficiale articolo di 'Time' sullo scandalo abusi nella Chiesa e sull'improbabile 'mea culpa' di Benedetto XVI davanti ai preti di tutto il mondo

"Perché essere Papa significa non dover mai dire mi spiace": il settimanale Time punta oggi i riflettori sullo scandalo della pedofilia nella Chiesa con la cover story sulla crescente pressione su Benedetto XVI perché faccia 'mea culpa' per i decenni di abusi e insabbiamenti nella Chiesa e sul perché questo 'mea culpa' appare improbabile. "Mentre un influente cardinale ha suggerito che Benedetto potrebbe scusarsi in pubblico all'inizio di giugno, le parole di queste scuse sarebbero comunque limitate dalla teologia, dalla storia e dalla stessa persona e dall'ufficio del Papa", scrive il settimanale. Secondo Time "é improbabile che le scuse, se arriveranno, soddisfino i molti membri del gregge cattolico che chiedono una assunzione di responsabilità più in linea con i tempi, non solo dichiarazioni puntellate da arcane filosofie religiose". La difficoltà, scrivono gli inviati di Time, è che in Vaticano "la preoccupazione è che le scuse diminuiscano il 'magisterium', che è stato fino ad oggi la base del potere del Papa nel mondo nel corso della storia. Il 'magisterium' ha un ruolo chiave nella dottrina dell'infallibilità", scrive Time. Parlando col settimanale un alto funzionario Vaticano ha pronosticato immense conseguenze per l'intera Chiesa: "Nella storia ci sono momenti chiave. Ora siamo davanti a uno di questi momenti". Di scuse pubbliche da parte del Papa si è parlato molto nelle ultime settimane: un'ipotesi è che Benedetto potrebbe fare 'mea culpa' nell'Incontro internazionale dei sacerdoti in programma il 9, 10 e 11 giugno in Vaticano a conclusione dell'Anno Sacerdotale. Time però cita una fonte vaticana secondo cui il Papa non ha in mente programmi del genere: "Ci sono problemi anche con l'occasione: decine di migliaia di bravi preti che stanno facendo del loro meglio stanno per venire a Roma. Se il messaggio è sulla pedofilia, sarà come dire: alla fine è stata colpa vostra. Se Benedetto vuole fare 'mea culpa', avrebbe molto più senso convocare un Sinodo dei vescovi di tutto il mondo".

Marco Tosatti, San Pietro e dintorni