mercoledì 2 giugno 2010

Il Papa a Cipro. Benedetto XVI: pregate affinchè ci siano frutti spirituali per i cristiani del Medio Oriente. Lo sfondo politico del viaggio

Il Papa ha chiesto preghiere per il suo imminente viaggio a Cipro che inizierà venerdì. Al termine dell'Udienza generale in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha invitato i fedeli ad "accompagnare con la preghiera" il viaggio nell'Isola "affinché sia ricco di frutti spirituali per le care comunità cristiane del Medio Oriente". Il Papa giunge a Cipro sullo sfondo delle tensioni israelo-palestinesi ravvivate dal sanguinoso blitz israeliano contro la 'flottiglia' turca diretta alla Striscia di Gaza. Sono vari i momenti del viaggio nei quali Benedetto XVI potrebbe affrontare la questione mediorientale, a partire dal colloquio con i giornalisti sull'aereo da Roma a Paphos e dal discorso che rivolgerà nel secondo giorno alle autorità civili e ai membri del corpo diplomatico. Benedetto XVI è il primo Pontefice a recarsi a Cipro. Nemmeno Giovanni Paolo II, il Papa che più volte ha fatto il giro del mondo, era riuscito a fare tappa nell'Isola. Le tensioni politiche della regione fanno anche da sfondo all''Instrumentum laboris', il documento di base per il Sinodo sul Medio oriente che il Papa consegnerà ai vescovi mediorientali nell'ultimo giorno del viaggio. La riunione si terrà a ottobre in Vaticano e permetterà ai vescovi di tutti i Paesi dell'area (Egitto e penisola del Sinai, Eritrea ed Etiopia del Nord, Albania meridionale, Bulgaria, Cipro, Grecia, Iran, Iraq, Libano, Palestina, Israele, Siria, Giordania, Turchia) di affrontare le varie questioni di attualità. La prima preoccupazione è la persecuzione delle minoranze cristiane in questi paesi a maggioranza musulmana. Un elemento che inquieta la comunità ebraica internazionale. Il Comitato ebraico internazionale per le consultazioni interreligiose, ricevuto a marzo in Vaticano, ha espresso al Segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, le proprie preoccupazioni per il testo dei 'Lineamenta', il documento preparatorio. "E' comprensibile una certa cautela da parte della Chiesa cattolica, perché si tratta di minoranze cristiane che rischiano con la propria vita", ha avuto a spiegare Lisa Palmieri-Billig, rappresentante dell'American Jewish Committee presso l'Italia e la Santa Sede. "Ma questo non deve trasformarsi in un documento dove si punta il dito contro Israele come causa di tutto, perché non corrisponde alla verità". Durante la trasferta cipriota, inoltre, il Papa non potrà non fare riferimento, nei suoi discorsi, ai rapporti con la Turchia. Cipro è divisa in due da quando, nel 1974, l'esercito turco ha occupato la parte settentrionale dell'isola e vi ha installato un governo non riconosciuto dalla comunità internazionale a parte Ankara. Fonte di attriti diplomatici bilaterali per anni, la questione è ora divenuta uno dei principali impedimenti per l'ingresso della Turchia in quell'Unione europea di cui Cipro fa parte dal 2004. Se da cardinale aveva bocciato con nettezza l'ipotesi della Turchia nell'Ue, durante il viaggio in Turchia nel 2006 il Papa sembrò possibilista. Così, almeno, il premier turco Recep Tayyip Erdogan interpretò le parole pronunciate dal Papa in un colloquio privato. "Non è compito del Papa prendere posizioni di carattere politico, ma invitare a rapporti di dialogo e comprensione sulla cui base si possono anche prendere decisioni politiche", si è limitato a puntualizzare oggi Lombardi rispondendo ad una domanda sulla posizione della Santa Sede in merito. Il Papa, ad ogni modo, non si recherà nella parte nord dell'isola, né, ha precisato Lombardi, risulta al momento vi ci si rechi qualcuno del suo entourage.

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