domenica 20 giugno 2010

Lombardi: fiducia che la situazione in cui è coinvolto Sepe sia chiarita pienamente. E intanto il cardinale prova a paragonarsi ai martiri cristiani

Il card. Crescenzio Sepe conferma di essere disponibile ad essere ascoltato dai magistrati di Perugia dopo aver ricevuto un avviso di garanzia per corruzione: è l'indicazione che trapela dal suo staff. Nessun ricorso, dunque, a questioni procedurali legate al possesso da parte dell'arcivescovo di un passaporto diplomatico. Dalla Santa Sede arriva all'arcivescovo di Napoli un attestato di stima. "Anzitutto desidero dire una parola di stima e di solidarietà per il cardinale Sepe, in questo momento difficile - ha detto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, in una dichiarazione a Radio Vaticana diffusa anche in Sala Stampa -. Il cardinale Sepe è una persona che ha lavorato e lavora per la Chiesa e per il popolo che gli è affidato in modo intenso e generoso, e ha diritto ad essere rispettato e stimato". Il portavoce vaticano auspica e "ha fiducia" che la situazione venga chiarita "pienamente e rapidamente, così da eliminare ombre, sia sulla sua persona, sia su istituzioni ecclesiali". Il cardinale, spiega Lombardi, collaborerà con la giustizia italiana ma "bisognerà tenere anche conto degli aspetti procedurali e dei profili giurisdizionali impliciti nei corretti rapporti tra Santa Sede e Italia, che siano eventualmente connessi a questa vicenda". Al cardinale è arrivata in mattinata una telefonata dalla Segreteria di Stato vaticana: non si conoscono dettagli sul contenuto della chiamata né l'identità dell'interlocutore. Non c'è ancora una data fissata per l'interrogatorio, ma in ogni caso il mutato status giuridico di Sepe, passato nelle ultime ore da persona informata dei fatti a indagato, non ha inciso sulla volontà del cardinale di "chiarire tutto" ai pm. I suoi più stretti collaboratori, che lo hanno incontrato domenica, confermano "l'assoluta serenità" di Sepe legata alla consapevolezza di "aver sempre agito rettamente e secondo coscienza". Per la verità il cardinale ha presumibilmente fatto dei riferimenti ai suoi guai giudiziari questa mattina: "Quanti martiri ci sono, anche oggi, che in nome della verità e in nome di Cristo rimangono fedeli al suo Vangelo, che vengono torturati, che vengono umiliati e disprezzati. Ma noi che possediamo il Signore, noi che siamo coerenti con la nostra fede non dobbiamo aver paura". È uno dei passaggi dell'omelia pronunciata nella chiesa di Sant'Onofrio dei Vecchi, in corso Umberto I a Napoli. "Siate fieri e coerenti di fronte all'identità dei cristiani, anche nel momento della sofferenza, perché dopo quel calvario ci sarà la luce della resurrezione". Poi ha aggiunto: "Ricordate il grido del grande Papa Giovanni Paolo II? "Non abbiate paura", nonostante queste correnti contro, quelli che tentano di mortificare la fede, quelli che tentano un po' di emarginarla, di sopprimervi, di oscurare la testimonianza dei cristiani, non abbiate paura", ha detto Sepe che, come sempre, ha parlato a braccio sulla base di qualche appunto scritto in precedenza. E poi ha concluso: «Pregate per il vostro vescovo. Le voci, vedete? - dice - anche ai tempi di Gesù giravano tante voci. Di tanti tipi. Ma lui si fermava a ciò che sentivano nei cuori, guardava negli occhi i discepoli. E offriva l'orizzonte della sua vita, divideva con loro il mistero del calvario". Poi aggiunge: "Non mi faccio influenzare dalle voci, altrimenti un padre come guida i suoi figli?". "Sono sereno - sottolinea -. Molto tranquillo. E quanto prima parlerò. Racconterò. Questo è certo". "Continuerò la mia missione con gioia", aggiunge. "Chi segue il Signore - prosegue - non teme nulla. Io camminerò per la strada di sempre". E alla fine della Messa applauso dei fedeli al cardinale che dopo la benedizione finale, si è avvicinato ai banchi per stringere le mani a molte delle persone presenti. All'uscita parlando con i giornalisti che lo hanno incalzato seguendolo per tutto il percorso, Sepe ha detto: "La verità viene sempre fuori. Bisogna avere fede e fiducia e la verità viene fuori". A chi gli chiedeva se fosse tranquillo ha risposto: "Sì, assolutamente, totalmente".

Corriere della Sera.it