domenica 29 agosto 2010

Un nuovo paio di scarpe per il Papa dal calzolaio Stefanelli: sempre un'emozione incontrarlo e notare quelle indosso consumate, segno che sono comode

Un nuovo paio di scarpe rosse per il Papa. Glielo ha consegnato Adriano Stefanelli (nella foto con Benedetto XVI), il 'calzolaio dei grandi', che già gli aveva fornito il primo paio nel 2005. Comode ed eleganti calzature su misura che nel 2007 gli valsero il titolo di "Accesorizer of the Year", l'uomo meglio vestito dell'anno in virtù del suo accessorio. Fu la rivista americana Esquire a dedicare un ampio articolo al look del Santo Padre, che dal giorno del suo insediamento calza scarpe made in Novara. A distanza di oltre 5 anni dal primo paio, Benedetto XVI di strada ne ha fatta davvero tanta: in America, in Australia, in Africa. In altre parole, scarpe vissute, consumate, segno di reale apprezzamento. "Dall'inizio del pontificato - spiega Adriano Stefanelli, che in occasione della consegna delle nuove scarpe è stato ricevuto in udienza dal Papa a Castel Gandolfo - ne ho realizzate cinque paia, alle quali si aggiungono le pantofole da casa e le scarpe da montagna. Il primo ordine arrivò il 30 maggio del 2005, mentre le ultime scarpe le ho consegnate personalmente nei giorni scorsi". Un dono particolarmente gradito quello del ciabattino, che per la prima volta è stato ricevuto dal Pontefice direttamente nei suoi appartamenti, in udienza privata. "Un onore riservato a pochi eletti, tra cui capi di Stato e alti prelati - dice Stefanelli, che non nasconde di essersi commosso -, rivedere il Papa è sempre una grande emozione. Ho notato che le sue scarpe erano consumate, segno che sono comode, che vanno bene e questa per me è la soddisfazione più grande. Benedetto XVI - ricorda ancora Stefanelli - non ha mai smesso di indossare le mie scarpe, durante gli ultimi viaggi in America, in Australia e in Africa". Il modello consegnato mercoledi' è simile a quelli giaà realizzati in passato. "Ho chiesto al Papa se il lavoro andava bene, se vi erano esigenze particolari e se dovevo apportare eventuali modifiche - conclude il calzolaio novarese - ma, sa come si dice, scarpa che vince non si cambia...".

Agi