martedì 14 settembre 2010

Il Papa nel Regno Unito. L'ambasciatore Campbell: uno dei più importanti opinion maker. Tra i primi a voler trovare una soluzione contro la pedofilia

Famiglia Cristiana di questa settimana intervista Francis Campbell, ambasciatore del Regno Unito presso la Santa Sede, a pochi giorni dal viaggo di Stato che Papa Benedetto XVI compirà in Inghilterra e Scozia. ''Aspettiamo Benedetto innanzitutto come Pontefice. Interesse per le posizioni della Chiesa Cattolica sulla vita, l'economia, lo sviluppo dei popoli, la pace''. Per il diplomatico sono ''ingiusti'' gli attacchi a Papa Ratzinger sulla questione degli abusi sessuali: "Il card. Ratzinger dal 2001 si è assunto la responsabilità di trovare una soluzione giusta, ha chiesto di sapere tutto e rapidamente. Ha riconosciuto che la situazione era molto seria e grave", afferma il diplomatico. "E necessitava una risposta che prevedesse da una parte tolleranza zero e dall'altra giustizia per ogni vittima. E' vero che la Chiesa Cattolica, come altre istituzioni nella società che hanno già vissuto questo problema, è stata spesso lenta a cogliere la piena gravità della situazione. Ma va detto onestamente che il card. Ratzinger è stato uno dei primi a mettere in moto la macchina per affrontare la questione''. L'ambasciatore britannico in Vaticano spiega come viene considerata la Santa Sede dal governo della Regina: "Qualche tempo fa - racconta Francis Campbell - mi trovai a discutere al nostro ministero degli Esteri circa i valori comuni che abbiamo con la Santa Sede. La conclusione fu che il Papa è uno dei più importanti opinion maker. Poi c'è un secondo punto: la Santa Sede è l'organizzazione più antica del mondo e una delle più attrezzate sui temi della giustizia, del disarmo e dello sviluppo internazionale. La Chiesa Cattolica viene al secondo posto dopo l'Onu per il suo contributo allo sviluppo internazionale. La decisione della messa al bando delle bombe a grappolo, per esempio, è stato un successo della diplomazia vaticana". Però, su alcune questioni, per esempio la vita o la funzione del preservativo, anche voi avete opposto critiche... "E' vero - risponde l'ambasciatore a Famiglia Cristiana - ci sono differenze tra il mio Governo e la Santa Sede su alcuni mezzi di prevenzione di diffusione dell'Aids. Ma mentre non siamo d'accordo per esempio sull'uso del preservativo, siamo assolutamente d'accordo sull'obiettivo finale, cioè lo sradicamento della malattia".