Radio Vaticana
venerdì 10 settembre 2010
Il Papa nel Regno Unito. Mons. Conry: ci infonderà fiducia e entusiasmo verso il nostro Credo, rendendoci felici ed orgogliosi di essere cattolici
Un momento di grande rinnovamento spirituale: così mons. Kieran Conry, presidente del Dipartimento per l’evangelizzazione e la catechesi della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles, definisce il viaggio di Benedetto XVI nel Regno Unito. In un video-messaggio diffuso in questi giorni, mons. Conry sottolinea: “La visita del Santo Padre ci infonderà una nuova fiducia, rendendoci felici ed orgogliosi di essere cattolici e donandoci un nuovo entusiasmo nei confronti del nostro Credo”. L’auspicio del presule è anche che la presenza di Benedetto XVI aiuti i cattolici a rinnovare “la fiducia nelle proprie capacità nel proprio diritto a dire ‘Io credo’, anche se molte persone della società di oggi risponderanno ‘Taci’. “Spero che questo viaggio del Papa – continua il presule – ci lasci in eredità la fiducia che apparteniamo ad una Chiesa vibrante, forte e viva”. Poi mons. Conry aggiunge: “Il motto della visita papale, ‘Il cuore parla al cuore’, riguarda il nostro modo di sentire la fede: non ne facciamo un’esperienza di ‘testa’, quanto piuttosto di ‘cuore’ e se riusciamo a comunicare l’intensità di quel sentimento, comunichiamo anche la sua realtà. L’idea di parlare al cuore è quindi cruciale per la diffusione della nostra fede”. Quindi, il vescovo inglese ricorda che il 19 settembre, quando Benedetto XVI beatificherà il card. John Henry Newman, la Chiesa locale celebrerà anche la Domenica missionaria nazionale. Una coincidenza significativa, fa notare mons. Conry, poiché il cardinale Newman “aveva capito perfettamente che la sua vita aveva uno scopo, una missione, e credeva fermamente che tutti i battezzati sono chiamati ad irradiare la presenza di Cristo”. “La prima attività missionaria – afferma il presule – comincia intorno a noi. Siamo missionari l’uno per l’altro, perché il compito della Chiesa è la missione ed essa inizia nelle nostre case, dove ci sono molte persone che hanno bisogno di noi. Il messaggio che vogliamo trasmettere – conclude mons. Conry – è ‘Questo è ciò in cui credo. Permettetemi di condividerlo' ”.