lunedì 20 settembre 2010

ll Papa nel Regno Unito. Il grazie e i commenti all'indomani: un grande successo, farà molto bene al Paese. Il suo sorriso riscaldava rassicurando

Il grazie della Scozia per i momenti vissuti con Papa Benedetto XVI in questi giorni vissuti fianco a fianco con lui. A pronunciarlo è il card. Keith O’Brien, arcivescovo di St. Andrews e Edimburgo e presidente della Conferenza Episcopale scozzese, ricordando i momenti chiave del viaggio papale: dall’incontro con la Regina nel palazzo di Holyrood a Edimburgo, alla Messa a Bellahouston Park con 100mila pellegrini. “Costruiremo sull’eredità”, ha detto il cardinale, che il Papa ha lasciato “per molti anni a venire mentre guardiamo al futuro rassicurati con forza nella nostra fede”. Il card. O’Brien ha anche ringraziato il Papa “per l’ispirazione e la guida che ci ha offerto”. “E’ stato un grande successo, molto di più di quanto chiunque potesse immaginare. Alla vigilia tutti erano molto preoccupati e ansiosi, ma la visita è che è andata benissimo”. Così Clifford Longley, consulente del settimanale cattolico The Tablet e ospite regolare dei programmi della BBC, commenta all'agenzia SIR il viaggio del Papa che si è concluso ieri a Birmingham con la beatificazione del card. John Henry Newman. “Il Papa è stato ricevuto con grande calore e, per questo risultato positivo, bisogna congratulare chiunque è stato coinvolto nella preparazione di questo viaggio e l’ufficio stampa della Chiesa Cattolica”. Don Andrew Pinsent, direttore della ricerca al centro per la scienza e la religione dell’Università di Oxford, ha spiegato al SIR che “il modo in cui il Papa si muoveva, come sorrideva ha avuto un forte impatto su chi lo guardava. Dal linguaggio del suo corpo, dimesso e calmo, si capiva che si presentava come il servitore della verità e il suo sorriso riscaldava rassicurando”. E don Michael McAndrew, incaricato di organizzare il viaggio del Papa per la diocesi di Clifton ha detto: “Il Papa ha alzato uno specchio davanti alla nostra nazione e ci ha fatto vedere chi siamo e, per questo motivo, è stato accolto così”. “La visita del Papa farà molto bene a questo Paese. Purtroppo in Gran Bretagna c’è molto cinismo e questo influisce negativamente sulla fede delle persone. Il Papa ci ha aiutato a fermare questa tendenza in modo intelligente, spiegando che il rapporto tra fede e ragione è la base del vivere sociale”. A parlare è Christopher Hill, vescovo anglicano di Guildford. E’ stato cosegretario della Commissione Arcic per il dialogo tra cattolici e anglicani. “Quando ha parlato in parlamento – dice il vescovo - non ha criticato in modo cieco la nostra legislazione ma ha scelto un punto preciso, il rapporto tra fede e ragione. Il nostro Paese è piuttosto secolarizzato e per questo è importante che i cristiani lavorino tutti insieme”. “La gente qui – prosegue - sembra inoculata contro la religione tradizionale. Benché ricerchi la spiritualità, non sa dove trovarla e non la cerca nelle Chiese. Aumentano così forme di spiritualità alternative come la New Age. Il Papa ci mostra dove trovare autentica spiritualità”. Per il vescovo Hill “è vero che vi sono grossi ostacoli teologici tra le due Chiese come l’ordinazione delle donne e il liberalismo nella sessualità, ma è importante avere buoni rapporti di amicizia e questo è stato evidente a Lambeth palace dove vescovi anglicani e cattolici si conoscevano e scherzavano insieme, una realtà impensabile soltanto vent’anni fa”.

SIR