martedì 7 settembre 2010

Mons. Lingua, nuovo nunzio in Iraq: far sentire a chi più soffre la comprensione e l’amore del Papa, portando un po’ di speranza in un futuro migliore

"Non ho pretese e non mi faccio illusioni. Mi piacerebbe, però, da un punto di vista umano, condividere, almeno un po', il dolore di coloro che hanno più sofferto e far sentire loro la comprensione e l'amore del Papa, portando un po' di speranza in un futuro migliore". Così mons. Giorgio Lingua commenta all'agenzia SIR la sua nomina a nunzio apostolico in Iraq e Giordania, annunciata sabato scorso dalla Sala stampa vaticana. Mons. Lingua, focolarino, finora consigliere di nunziatura, prende il posto di mons. Francis Assisi Chullikat, nominato Osservatore permanente della Santa Sede alle Nazioni Unite. "Ho accolto la nomina con gioia - dichiara - ma non senza timore e tremore, non tanto per la specificità della missione affidatami, quanto piuttosto perché sono cosciente della mia piccolezza e inadeguatezza di fronte all'alta responsabilità che deriva dall'essere chiamato a rappresentare il Sommo Pontefice nelle terre di Abramo e di Giovanni Battista". Da anni la Santa Sede è impegnata nella difesa dei diritti della minoranza cristiana in Iraq, oggetto di persecuzioni e progetti di 'ghettizzazione'. "Non parto però di mia iniziativa o per seguire un mio programma - afferma il futuro presule - sono 'nunzio', cioè inviato a rappresentare il Santo Padre, dovrò eseguire quindi meglio che posso quello che mi sarà richiesto dai Superiori. Come disposizione di fondo, credo sarà importante ascoltare, cercare di capire, per poter riferire ed informare il Santo Padre nel modo migliore, senza pregiudizi". Monsignor Lingua sarà ordinato vescovo il 9 ottobre a Roma dal card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano.

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