lunedì 4 ottobre 2010

Il Papa a Palermo. Vian: avvenimento importante non solo per la Sicilia ma la maggioranza dei media non l'ha valutato per quello che si è dimostrato

La visita di Papa Benedetto XVI ieri a Palermo è stata ''un avvenimento importante, e certo non solo per la Sicilia'' ma ''la maggioranza dei media italiani sembra non averlo valutato per quello che veramente si è dimostrato'': è quanto scrive oggi il direttore de L'Osservatore Romano, Gian Maria Vian, in un editoriale in prima pagina che parla di ''agenzie di stampa poco attente al suo insieme e quotidiani nazionali che magari vi hanno dedicato spazio ma non hanno ritenuto che meritasse la prima pagina (con l'eccezione di molte aperture televisive e dei richiami su La Repubblica e L'Unita)''. ''Sino al londinese The Independent, arrivato a negare la forte condanna della mafia da parte di Benedetto XVI facendo rimpiangere l'esemplare comportamento dei media britannici durante la visita papale nel Regno Unito''. ''Invece - nota Vian - a Palermo il Papa ha condannato la criminalità mafiosa più volte, sin dall'omelia durante la grande Messa sul mare, e con una nettezza inequivocabile: ricordando per ben tre volte don Pino Puglisi, 'ucciso dalla mafia' in un 'barbaro assassinio', e ricollegandosi significativamente alla predicazione, anche attuale, dell'episcopato siciliano. Aggiungendo poi, a conclusione della visita, un gesto simbolico che resterà: nelle luci struggenti del crepuscolo sull'autostrada, l'omaggio e la preghiera silenziosa davanti alla stele di Capaci che ricorda Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, vittime dell'attentato mortale divenuto emblema della lotta contro il fenomeno mafioso''.

Asca