giovedì 4 novembre 2010

Il Papa a Santiago de Compostela e Barcellona. Tutti i dettagli dei gesti e dei discorsi di Benedetto XVI nella città dell'Apostolo Giacomo

Pur se breve, perché durerà appena otto ore, il viaggio del Papa questo sabato a Santiago de Compostela sarà intenso per gesti e discorsi. Benedetto XVI ha tre appuntamenti importanti, con un discorso per ciascuno di essi. Il primo avrà luogo all'aeroporto di Lavacolla, appena atterrato alle 11.30, e non sarà aperto al pubblico. Si tratterà della cerimonia ufficiale di benvenuto, alla quale saranno presenti i principi delle Asturie, Felipe e Letizia, e l'Arcivescovo di Santiago, mons. Julián Barrio. Il Papa, com'è abitudine, riceverà gli onori riservati a un Capo di Stato, e si dirigerà poi alla tribuna delle autorità per i discorsi ufficiali. Ci sarà anche un incontro privato con i principi delle Asturie in una sala dell'aeroporto. Alle 12.30 inizierà il lento percorso fino alla Cattedrale di Santiago, durante il quale saluterà le migliaia di fedeli che lo attenderanno sulla via. Il secondo momento sarà la visita alla Cattedrale di Santiago (foto) con l'abbraccio all'Apostolo, il gesto simbolico che ogni pellegrino compie arrivando a Compostela. Al suo arrivo, il Papa entrerà nella Cattedrale dalla Piazza de la Inmaculada attraverso la Porta dell'Azabachería, dove sarà ricevuto dal Capitolo e da dove benedirà il tempio. Una volta all'interno, il Pontefice attraverserà la Basilica percorrendo il corridoio centrale e uscirà nella Piazza dell'Obradoiro attraverso il Pórtico de la Gloria, da dove saluterà brevemente i pellegrini. Poi rientrerà e attraverserà tutto il tempio in senso contrario fino alla navata laterale, da dove uscirà di nuovo all'esterno attraverso la Puerta Real fino alla Plaza de Quintana, e camminerà fino alla vicina Porta Santa, salutando i pellegrini presenti. Dopo essere rientrato per la Porta Santa, che è aperta solo in occasione dei giubilei, il Papa si dirigerà nella cripta, dove riposano i resti dell'Apostolo. Darà in seguito il tradizionale abbraccio al busto del Santo e si dirigerà al presbiterio, da dove pronuncerà un discorso. Al momento del congedo, e non potrebbe essere altrimenti, verrà attivato il famoso Botafumeiro, un immenso incensiere che oscilla, con l'aiuto di varie persone, lungo tutta la navata centrale della Cattedrale e viene utilizzato solo nei momenti solenni. Nel pomeriggio, dopo aver pranzato nel Palazzo Arcivescovile, il Papa tornerà nella Cattedrale, celebrando la Messa all'aperto nella Piazza dell'Obradoiro. Al momento di inizio della Messa, alle 16.30, suoneranno contemporaneamente tutte le campane della città e della diocesi. Durante questa celebrazione, che durerà due ore, il Papa pronuncerà il terzo intervento, l'omelia. Sarà il suo ultimo discorso, visto che al termine della cerimonia si dirigerà direttamente, in un'automobile chiusa, all'aeroporto di Santiago per volare alla volta di Barcellona, meta della seconda parte del suo viaggio. Per la Messa è stata costruita una struttura, opera dell'architetto Iago Segara, che avrà anche la funzione di proteggere il Papa e i concelebranti in caso di pioggia, un fenomeno abituale in Galizia. Ci sarà poi un'enorme croce di granito nero, opera di Manolo Paz. Sull'altare verranno collocate opere di enorme valore artistico, tra cui il calice dell'arcivescovo Múzquiz, del 1818, e la pisside dell'arcivescovo Monroy, del 1698. Ci saranno anche 150 pissidi realizzate da “Oleiros” di Buño, in terracotta vetrificata. Ci sarà inoltre un retablo ligneo del XIX secolo della Madonna del Carmelo, l'invocazione più popolare della Vergine patrona dei marinai in Galizia. Al termine della Messa, è tra l'altro previsto che un coro della Scuola Navale Militare di Marín intoni la “Salve Marinera”, un inno alla Stella Maris. I brani musicali saranno eseguiti dalla Reale Filarmonica della Galizia e dalla Cappella Musicale della Cattedrale, i cui membri si troveranno sotto il Pórtico de la Gloria.Tra gli altri pezzi, sono previsti passi della Missa Brevis di Mozart, dell'oratorio Saul di Haendel, la Cantata 156 di Bach, composizioni di canto gregoriano e opere di compositori spagnoli attuali, come Nemesio García Carril, Antonio Suárez Carneiro e Juan Durán.

Inma Álvarez, Zenit