Andrea Tornielli, Sacri Palazzi
sabato 4 dicembre 2010
Le nomine del Papa. L’ipotesi del card. Maradiaga alla Congregazione per gli istituti di vita consacrata. La difficile situazione nel suo Paese
È attesa nelle prossime settimane la decisione di Benedetto XVI sul successore del card. Franc Rodè alla guida della Congregazione per gli istituti di vita consacrata. Dopo le dimissioni del brasiliano Claudio Hummes da prefetto della Congregazione per il clero, l’America Latina non ha più un capo dicastero nella Curia romana e per questo si pensa che il nuovo Prefetto dei religiosi possa arrivare da quelle nazioni. Uno dei possibili candidati è il card. Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga (nella foto con Benedetto XVI), salesiano, arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras). In favore della scelta di chiamare a Roma una delle figure più significative dell’episcopato latinoamericano, in prima linea nel criticare una certa globalizzazione che finisce per ritorcersi a danno dei più poveri, giocherebbero le pensanti minacce ricevute da Maradiaga negli ultimi mesi. Dopo il golpe avvenuto in Honduras nel giugno 2009, che ha deposto e cacciato dal paese il presidente democraticamente eletto tre anni prima Manuel Zelaya, e che ha visto insediarsi Roberto Micheletti, oggi di fatto legittimato con elezioni avvenute in un clima di paura e di tensioni, tra repressione, arresti arbitrari e omicidi, più volte l’arcivescovo è stato minacciato. Per mesi, ha rivelato lui stesso, non ha potuto celebrare Messa in Cattedrale, data la presenza di sicari pronti a "regalargli la vita eterna". E ancora nei giorni scorsi un proiettile ha colpito un vetro della curia di Tegucigalpa. La chiamata a Roma per togliere da situazioni difficili prelati sovraesposti che rischiano la vita ha vari precedenti. Uno dei più famosi riguarda il cardinale argentino Eduardo Puronio, vescovi di Mar del Plata, segretario e poi presidente del Celam dal 1968 al 1975, che Paolo VI chiamò a Roma alla guida della Congregazione per i religiosi facendogli lasciare il Paese in seguito alle minacce ricevute da parte della dittatura militare. Oltre alla candidatura di Maradiaga, che compirà 68 anni il 29 dicembre prossimo, qualcuno ha parlato anche della possibilità di chiamare a Roma l’arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, che compirà 74 anni il prossimo 17 dicembre. Come si ricorderà, Bergoglio, molto stimato nella Chiesa latinoamericana e nel Collegio cardinalizio, aveva ricevuto un consistente numero di voti nell’ultimo conclave, quello dell’elezione di Benedetto XVI. Ma l’età del porporato, che fra un anno dovrebbe già presentare le dimissioni per aver raggiunto l’età canonica, fa apparire questa ipotesi come davvero remotissima. È possibile, invece, che la scelta finale di Papa Ratzinger cada su un arcivescovo latinoamericano (magari cileno o brasiliano) non ancora cardinale. E che per proteggere Maradiaga si studino altre soluzioni.