venerdì 3 dicembre 2010

'Luce del mondo'. Il valdese Ferrario: suscita rispetto. Idee limpide e chiare, esposizione non animosa benchè severa, autocritica forte e sincera

Nessun entusiasmo, ma il settimanale protestante Riforma dedica un editoriale elogiativo al recente libro-intervista del Papa "Luce del mondo". A firmare il corsivo è il teologo valdese Filvio Ferrario che, invece, definisce l'intervistatore di Benedetto XVI, il giornalista tedesco Peter Seewald (foto), "più papista del Papa". "Joseph Ratzinger, lo sappiamo, suscita rispetto. Idee limpide e chiare, esposizione non animosa, benché spesso severa, interesse per le persone, anche quando incarnano idee da lui profondamente avversate. Autocritica anche, forte e sincera", annota Ferrario. "Il tutto al servizio di una concezione del cattolicesimo romano ('la Chiesa', appunto) fortemente autoreferenziale, che secondo lui è quella del Vaticano II. Chi, tra i cattolici, la pensa allo stesso modo, ha motivo di essere fiducioso. Quanti, invece, si aspettano una riforma, difficilmente la troveranno in Vaticano. Nessuno, spero, ne vorrà a chi non si stupisce". Non mancano appunti critici ad alcune affermazioni del Papa sul protestantesimo, tipo "le chiese protestanti stesse, del resto, affermano di 'non essere inserite nella grande tradizione antica': ma chi gliel'ha detto?", ma il tono è molto rispettoso. Secondo il teologo protestante, invece, "uno dei motivi conduttori del volume è che il Papa corregge in senso 'moderato' lo zelo del suo intervistatore". Qualche esempio: "Mentre il giornalista si scaglia contro la congiura mediatica che intende colpire la Chiesa, il Papa sottolinea qualche problema di comunicazione da parte del Vaticano; per l'intervistatore, che cita la 'rivista protestante' Christian Science Monitor, ci sono molti più pedofili tra i protestanti che tra i cattolici; il Papa afferma che comunque il problema resta drammatico". Ancora "la già celebre frase sui profilattici (una prostituta è autorizzata dal papa a usarli, come 'un primo atto di responsabilità', p. 171) rappresenta per l'intervistatore una pericolosa deriva liberale, che suscita la domanda ansiosa: 'Questo significa, dunque, che la Chiesa non è fondamentalmente contraria all'uso dei profilattici?'. Il pPontefice lo rassicura: 'Naturalmente' esistono soluzioni più autentiche e morali al dramma dell'Hiv. Dopodiché, mantiene il proprio punto. Seewald può consolarsi con la convinzione papale che il mondo, prima del 1968, fosse meno disordinato di quanto è ora". Insomma, "la notizia - per il settimanale delle Chiese evangeliche, battiste, metodiste e valdesi - è che c'è qualcuno più papista di Ratzinger".

Apcom