SIR
mercoledì 1 dicembre 2010
'Luce del mondo'. Seewald: dai media un muro sempre più impenetrabile che non permette di accedere ai veri contenuti del pensiero di Benedetto XVI
"Negli ultimi anni ho visto come ci fosse una distanza sempre maggiore tra quello che nei media si diceva di Benedetto XVI e quello che io avevo avuto modo di conoscere. Un muro sempre più impenetrabile che non permette di accedere ai veri contenuti del suo pensiero". Il giornalista tedesco Peter Seewald (nella foto con Benedetto XVI) spiega così la spinta all'origine del nuovo libro intervista al Pontefice, “Luce del Mondo. Il Papa, la Chiesa e i segni del tempo” presentato oggi all'Università Cattolica di Milano. Rispondendo alle domande del direttore di Avvenire Marco Tarquinio, Seewald ha tracciato l'immagine di un "uomo poetico" e "molto musicale", un "uomo di dialogo che non ha paura di nessuna domanda". "Il Papa - ha spiegato il giornalista che aveva già intervistato due volte l'allora card. Ratzinger - é certamente uno dei più grandi pensatori contemporanei ma anche un uomo di grande spiritualità. Un'immagine spesso nascosta dai media". "La Chiesa sta vivendo un'emozionante fase di cambiamento in un contesto di crisi che coinvolge la Chiesa stessa ma anche l'intera società" ha aggiunto Seewald. “La Chiesa oggi é sovra-istituzionalizzata - ha dichiarato Seewald -. Questo presuppone un cambiamento ma come spiega il Papa non si puo' rinunciare del tutto a questa istituzione. Da Benedetto XVI arriva però l'invito a riscoprire la semplicità della fede". Parlando sempre del libro il giornalista si é detto "sorpreso dalla capacità del Pontefice di spiegare con semplicità questioni complesse" e dal modo in cui vengono affrontate " tematiche delicate come i rapporti con l'Islam e l'integrazione". Il giornalista tedesco ha parlato anche della "difficile" situazione tedesca. "Un Paese - ha detto - diviso dal punto di vista religioso in cui tutto quello che é cattolico viene visto come vecchio e reazionario. Un riflesso anti-romano che colpisce anche il Papa. Non a caso uno dei giornali più importanti di Germania, Der Spiegel, non ha dedicato al libro nemmeno una riga".