martedì 25 gennaio 2011

Il Papa: incessante annuncio del Vangelo servizio più prezioso che la Chiesa rende all’umanità e a chi cerca ragioni profonde per vivere in pienezza

Messaggio di Papa Benedetto XVI per la Giornata Mondiale Missionaria 2011, che quest'anno si celebra domenica 23 ottobre sul tema "Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi".
“In occasione del Giubileo del 2000, il Venerabile Giovanni Paolo II, all’inizio di un nuovo millennio dell’era cristiana, ha ribadito con forza la necessità di rinnovare l’impegno di portare a tutti l’annuncio del Vangelo 'con lo stesso slancio dei cristiani della prima ora'. È il servizio più prezioso che la Chiesa può rendere all’umanità e ad ogni singola persona alla ricerca delle ragioni profonde per vivere in pienezza la propria esistenza”. Il Papa attribuisce all’impegno missionario un particolare valore. Scrive infatti che “l’incessante annuncio del Vangelo...vivifica anche la Chiesa, il suo fervore, il suo spirito apostolico, rinnova i suoi metodi pastorali perché siano sempre più appropriati alle nuove situazioni - anche quelle che richiedono una nuova evangelizzazione”. Benedetto XVI richiama poi le parole del Concilio Vaticano II: ricorda che "destinatari dell'annuncio del Vangelo sono tutti i popoli" e che “questa è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare”. "La Chiesa non può mai chiudersi in se stessa" ma "la sua azione si fa pienamente e attualmente presente a tutti gli uomini e a tutti i popoli per condurli alla fede in Cristo". Un compito che "non ha perso la sua urgenza". Anzi, "'la missione di Cristo redentore, affidata alla Chiesa, è ancora ben lontana dal suo compimento...Uno sguardo d’insieme all’umanità dimostra che tale missione è ancora agli inizi e che dobbiamo impegnarci con tutte le forze al suo servizio", aggiunge ricorrendo ancora alle parole di Giovanni Paolo II. "Non possiamo rimanere tranquilli - sottolinea - al pensiero che, dopo duemila anni, ci sono ancora popoli che non conoscono Cristo e non hanno ancora ascoltato il suo Messaggio di salvezza. Non solo; ma si allarga la schiera di coloro che, pur avendo ricevuto l'annuncio del Vangelo, lo hanno dimenticato e abbandonato, non si riconoscono più nella Chiesa; e molti ambienti, anche in società tradizionalmente cristiane, sono oggi refrattari ad aprirsi alla parola della fede". Per il Papa "è in atto un cambiamento culturale, alimentato anche dalla globalizzazione, da movimenti di pensiero e dall'imperante relativismo". "Un cambiamento - dice - che porta ad una mentalità e ad uno stile di vita che prescindono dal Messaggio evangelico, come se Dio non esistesse, e che esaltano la ricerca del benessere, del guadagno facile, della carriera e del successo come scopo della vita, anche a scapito dei valori morali". Benedetto XVI aggiunge: "La dimensione missionaria della Chiesa è essenziale, e pertanto va tenuta sempre presente. E' importante che sia i singoli battezzati e sia le comunità ecclesiali siano interessati non in modo sporadico e saltuario alla missione, ma in modo costante, come forma della vita cristiana. La stessa Giornata Missionaria non è un momento isolato nel corso dell'anno, ma è una preziosa occasione per fermarsi a riflettere se e come rispondiamo alla vocazione missionaria; una risposta essenziale per la vita della Chiesa". E uno degli obiettivi della Giornata Missionaria Mondiale è la solidarietà, l'aiuto per i "compiti di evangelizzazione nei territori di missione". "Si tratta - spiega il Pontefice - di sostenere istituzioni necessarie per stabilire e consolidare la Chiesa mediante i catechisti, i seminari, i sacerdoti; e anche di dare il proprio contributo al miglioramento delle condizioni di vita delle persone in Paesi nei quali più gravi sono i fenomeni di povertà, malnutrizione soprattutto infantile, malattie, carenza di servizi sanitari e per l'istruzione. Anche questo rientra nella missione della Chiesa. Annunciando il Vangelo, essa si prende a cuore la vita umana in senso pieno". Benedetto XVI conclude poi affermando che “attraverso la partecipazione corresponsabile alla missione della Chiesa, il cristiano diventa costruttore della comunione, della pace, della solidarietà che Cristo ci ha donato, e collabora alla realizzazione del piano salvifico di Dio per tutta l’umanità. Le sfide che questa incontra, chiamano i cristiani a camminare insieme agli altri, e la missione è parte integrante di questo cammino con tutti”.

SIR, TMNews