Papa Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano il presidente del Libano Michel Suleiman (foto) accompagnato dalla moglie e da uno dei tre figli. L'udienza privata tra i due leader, in francese e senza interprete, è durata trenta minuti. Durante l'incontro è stato sottolineato che ''il Libano, a motivo della presenza di diverse comunità cristiane e musulmane, rappresenta un messaggio di libertà e di rispettosa convivenza non solo per la Regione ma anche per il mondo intero''. Lo rende noto un comunicato della Sala Stampa vaticana. ''In tale contesto - prosegue la nota - la promozione della collaborazione e del dialogo fra le confessioni religiose si rivela sempre più necessaria. Si è quindi rilevata l'importanza dell'impegno delle Autorità civili e religiose per educare le coscienze alla pace e alla riconciliazione e si è auspicato che la formazione del nuovo Governo favorisca la desiderata stabilità della Nazione, chiamata ad affrontare importanti sfide interne e internazionali''. Durante i loro colloqui Suleiman e il Papa si sono anche ''soffermati sulla situazione del Medio Oriente, con particolare riferimento ai recenti avvenimenti in alcuni Paesi arabi, ed è stata espressa la comune convinzione che è urgente risolvere i conflitti ancora aperti nella Regione. Infine, particolare attenzione è stata dedicata alla situazione dei cristiani in tutta la regione ed al contributo che essi possono offrire per il bene dell'intera società''. Suleiman ha portato in dono al Pontefice un incensiere in oro e avorio del XVII secolo, proveniente da un monastero maronita della valle di Qannoubine. Dopo l'incontro con Benedetto XVI, il presidente libanese ha avuto un colloquio con il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato, e con il 'ministro degli esteri' vaticano, mons. Dominique Mamberti.