Asca
venerdì 25 febbraio 2011
'L'Osservatore Romano': uno studio di un ricercatore dell'Università di Havard dà ragione a Benedetto XVI sul preservativo e la lotta all'Aids
Uno studio di un ricercatore dell'università di Harvard dà ragione a Papa Benedetto XVI sul rapporto tra condom e lotta all'Aids. Lo scrive oggi L'Osservatore Romano in un articolo firmato da Emanuele Rizzardi. ''Un comportamento sessuale responsabile e la fedeltà al proprio coniuge - scrive il quotidiano vaticano - sono stati i fattori che hanno determinato il fortissimo calo dell'incidenza dell'Aids nello Zimbabwe. E' ciò che sostiene nella sua ultima ricerca Daniel Halperin, ricercatore del dipartimento per la Salute globale e la Popolazione dell'università di Harvard, dal 1998 impegnato a studiare le dinamiche sociali che stanno alla base della diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili nei Paesi in via di sviluppo, quelli cioè maggiormente colpiti dal flagello dell'Aids''. L'Osservatore Romano riferisce anche che lo studio, pubblicato questo mese su PLoSMedicine.org, è stato finanziato dall'agenzia statunitense per lo Sviluppo internazionale, di cui Halperin è stato consigliere, e dal fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione e lo Sviluppo. ''Con esso - si legge - Halperin alimenta una seria e onesta riflessione sulle politiche finora adottate dalle principali agenzie di lotta contro l'Aids nei Paesi in via di sviluppo''. ''Il pensiero - chiosa il giornale vaticano - non può dunque non andare alle polemiche aspre, pretestuose e non scientifiche - ora è possibile ribadirlo anche con il supporto di questo studio - che seguirono il commento di Benedetto XVI sulla 'non soluzione' del preservativo nella lotta contro l'Aids, durante il suo viaggio pastorale in Africa del 2009... Sempre di più, quindi, la ricerca scientifica, onesta e distaccata da logiche di vantaggio economico, riconosce che le azioni più efficaci nella lotta contro l'Aids sono quelle come il metodo a, b, c (astinenza, fedeltà e, solo in ultima analisi, utilizzo dei profilattici), adottata con successo in Uganda''.