La visita in terra abruzzese avvenne pochi giorni dopo Pasqua. Il Papa confortò dunque gli aquilani affranti dal dolore, rammentando che il Signore è risorto e non li abbandonerà: “Non lascerà inascoltate le vostre domande circa il futuro, non è sordo al grido preoccupato di tante famiglie che hanno perso tutto: case, risparmi, lavoro e a volte anche vite umane. Certo, la sua risposta concreta passa attraverso la nostra solidarietà, che non può limitarsi all’emergenza iniziale, ma deve diventare un progetto stabile e concreto nel tempo”.
In quella breve, ma commovente visita, il Papa incontrò anche i tantissimi volontari che fin dalle prime ore dopo il terremoto, fecero fronte all’emergenza senza risparmio di energie. Benedetto XVI sottolineò il valore straordinario della solidarietà che, disse, “è come un fuoco nascosto sotto la cenere”: “La solidarietà è un sentimento altamente civico e cristiano e misura la maturità di una società. Essa in pratica si manifesta nell’opera di soccorso, ma non è solo una efficiente macchina organizzativa: c’è un’anima, c’è una passione, che deriva proprio dalla grande storia civile e cristiana del nostro popolo, sia che avvenga nelle forme istituzionali, sia nel volontariato. Ed anche a questo, oggi, voglio rendere omaggio”.
Radio Vaticana