martedì 5 aprile 2011

'Gesù di Nazaret - Secondo volume'. La presentazione a Milano: la conoscenza storica non perde in nulla di onestà intellettuale e rigore critico

Mons. Mariano Crociata, segretario generale della CEI, è intervenuto questa mattina, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, alla presentazione del volume di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI “Gesù di Nazaret - Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione”. Sono intervenuti anche Raffaele Bonanni, segretario nazionale della Cisl, e Silvano Petrosino, direttore dell’Archivio “Julien Ries”. L’incontro è stato introdotto da Lorenzo Ornaghi, Magnifico Rettore, e mons. Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana. L'appuntamento è stato organizzato nell'ambito delle celebrazioni per il novantesimo anniversario di fondazione dell'Università Cattolica. “Chiunque può conoscere Gesù di Nazaret, ma lo incontra e lo conosce realmente solo chi perviene al segreto sorgivo della sua persona di Figlio eterno del Padre e come tale entra in relazione di fede e di amore con lui, sperimentando ‘l’intima amicizia con Gesù, da cui tutto dipende’”, ha detto nel suo intervento mons. Crociata. Il vescovo ha affrontato gli aspetti teologici e storici sviluppati nel volume dal Papa, sottolineando che “nell’orizzonte della fede la conoscenza storica su Gesù di Nazaret non perde in nulla di onestà intellettuale e di rigore critico, ma si consolida e si allarga all’identità e all’incontro personale che nessuna acribia storiografica da sola potrebbe assicurare”. Rivolgendosi a docenti e studenti, mons. Crociata ha poi detto che “a voi torna come compito il messaggio di quest’opera del Papa: da un pensiero fecondato dalla presenza di Cristo far nascere una cultura e una competenza scientifica capaci di rinnovare l’umano nell’orizzonte del suo ritrovato rapporto con Dio”. Proseguendo nella sua riflessione, mons. Crociata nota che lo stesso “ci chiede innanzitutto di entrare sempre più profondamente nella contemplazione e nella assimilazione del mistero di Cristo, in una conoscenza amorosa e in una relazione d’amore intelligente con Lui così come ci viene presentato”. Due aspetti in particolare vengono messi in luce: il primo – ha detto – consiste “nell’intimo conflitto tra volontà umana e volontà divina che affligge la condizione umana dopo il peccato”. Questo conflitto viene superato in Cristo “perché la volontà della sua persona divina accoglie in sé la volontà della natura umana”. Il secondo aspetto riguarda la dimensione “politica” insita nella sua condanna a morte. Il “distacco della dimensione religiosa da quella politica” si realizza in Gesù e risponde a “un disegno divino” che vuole che “solo attraverso la croce” avvenga “la separazione di politica e fede”. Il vescovo ha ripetuto le parole di Benedetto XVI, secondo cui “Redenzione nel senso pieno della parola può consistere solo nel fatto che la verità diventi riconoscibile. Ed essa diventa riconoscibile, se Dio diventa riconoscibile”. Tale “riconoscibilità” avviene in Gesù Cristo che “è entrato nel mondo” ed “ha con ciò innalzato il criterio della verità in mezzo alla storia”. Mons. Crociata ha concluso con l’auspicio che grazie al libro del Papa “si possa mietere una messe abbondante di intelligenza credente”. Il libro del Papa “rappresenta un invito a tornare all’essenzialità della fede”, ha affermato da parte sua il rettore dell'Università. “Dallo studioso, Joseph Ratzinger – ha notato Ornaghi – ci arriva una grande lezione di metodo, non solo nella precisione con cui sono utilizzate le fonti ma anche nella scelta e nell’uso dei termini e dei concetti. Ogni frase tende, infatti, a separare l’essenziale da quello che è il contorno, riportandoci al cuore del messaggio evangelico”. Il segretario generale della Cisl ha invitato a riscoprire “l’attenzione di Cristo verso i deboli” e il suo essere entrato a Gerusalemme come “re della pace”. “Oggi – ha continuato Bonanni – i più deboli sono gli immigrati, i profughi. Da Cristo arriva allora un messaggio di grande attualità che ci sfida”. “La grandezza di papa Benedetto XVI – ha concluso Silvano Petrosino, direttore dell’archivio ‘Julien Ries’ – è stata quella di non voler scrivere una vita di Gesù, ma nemmeno una cristologia. Ci parla di un Gesù reale, distinto da quello storico, una figura non rilegata nel passato bensì una persona presente e incontrabile oggi”.

SIR