sabato 16 aprile 2011

Benedetto XVI nomina mons. Beniamino Pizziol vescovo di Vincenza: dopo un iniziale smarrimento mi sono affidato totalmente alla grazia del Signore

Vicenza ha un nuovo vescovo. E' mons. Beniamino Pizziol (foto), vescovo ausiliare del patriarcato di Venezia. L'annuncio ufficiale è stato dato al Palazzo delle Opere Sociali. E' stato così scritto l'ultimo capitolo dell’intricata (e piuttosto lunga) vicenda della successione a mons. Cesare Nosiglia, diventato arcivescovo di Torino ben sei mesi fa. Mons. Pizziol ha accolto con commozione la nomina decisa dal Papa. "Gli elementi per essere travolti dall’emozione - ha detto - ci sono tutti. Mentre ero immerso, con il cuore e con la mente, nella preparazione della tanto attesa visita del Papa, il patriarca Angelo mi ha comunicato la decisione del Santo Padre. Dopo un iniziale smarrimento, dovuto alla constatazione della vastità e della consistenza di questa diocesi, ho ritrovato presto la serenità e la pace interiore, affidandomi totalmente alla grazia del Signore e accettando in spirito di leale obbedienza la decisione del Santo Padre". Mons. Pizziol, che, come ha reso noto il Patriarca di Venezia, card. Angelo Scola, manterrà tutti i suoi incarichi nella diocesi veneziana (vicario generale, moderatore di curia, presidente del Comitato per la visita del Santo Padre) fino a dopo la visita di Benedetto XVI, si è commosso quando ha ricordato i "quasi 23 anni vissuti sotto la guida saggia e fedele del patriarca emerito Marco Cè a servizio della nostra chiesa veneziana". Al termine della cerimonia ufficiale di annuncio della sua nomina a vescovo di Vicenza, mons. Pizziol si è brevemente intrattenuto con i giornalisti ripercorrendo le sue ultime giornate, che lo hanno portato ad accettare il nuovo incarico deciso da Papa Benedetto XVI. "Adesso - ha detto - sono sereno, ma, all’inizio di una nuova avventura come questa non si è mai felici". "Ho conosciuto la decisione del Pontefice - ha rivelato - per bocca del patriarca lunedì scorso, nel corso di una breve convocazione, non più di dieci minuti, visto che ero impegnatissimo nell’organizzazione della prossima visita del Santo Padre. Pur avendo sentito fare più volte il mio nome a Vicenza, mi aspettavo che, alla fine, la scelta sarebbe caduta su qualcun altro, perchè non cercavo nè mi aspettavo questo incarico. La mia prima reazione è stata quindi di timore e smarrimento, specie dopo aver visto i dati della mia nuova diocesi, la decima d’Italia per grandezza. Chi mi ha visto in serata a San Biagio di Callalta, dove mi sono recato proprio per un impegno legato all’organizzazione della visita del Papa, ha notato sul mio viso la preoccupazione. Ma mercoledì, delegando ad altri gli impegni che avevo in programma, ho portato a Roma al nunzio apostolico la mia lettera di accettazione". Pizziol prevede ora il suo insediamento a Vicenza per giugno, "un pò dopo la visita del Papa e prima dell’estate, ma sono disposto a cambiare programma se i fedeli vicentini e i miei collaboratori riterranno diversamente". Lunedì, intanto, incontrerà una delegazione vicentina con l’amministratore diocesano. "A Vicenza - conclude Pizziol - non ho parlato di programmi, ma ho solo detto che li sento parte della mia vita di fede. Ho chiesto loro solo di pregare per me e mi sono affidato alla Madonna di Monte Berico". Il nome di Pizziol sarebbe stato preferito a quello di Claudio Giuliodori, 53enne vescovo di Macerata, e di Franco Giulio Brambilla, proveniente dall’arcidiocesi di Milano. I due presuli facevano parte della terna sottoposta al vaglio di Papa Benedetto XVI. Pizziol, classe 1947, è nato a Treporti, diocesi di Venezia. Dal 1987 al 2002 è stato parroco nella parrocchia di San Trovaso in Venezia. In questo anno riceve la nomina di vicario generale del patriarcato e canonico onorario di San Marco. Il 5 gennaio 2008 Papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo ausiliare di Venezia, assegnandogli la sede titolare vescovile di Cittanova e il 24 febbraio 2008 è stato consacrato vescovo. Il motto scelto nel suo stemma vescovile è "Deus caritas est". La scelta di Scola in questi nove anni si è rivelata azzeccata. Il suo vicario proviene da un background che si può definire approssimativamente "progressista", con un’attenzione particolare alle questioni dell’ecumenismo. Ma questo non gli ha impedito di dialogare in maniera intelligente e fruttuosa con tutte le componenti e movimenti della diocesi. Di sapersi muovere agilmente nella complessa realtà veneziana senza preconcetti ideologici, come è nella miglior tradizione della diocesi lagunare. Da parte dei vescovi veneti ci sarebbe stata una alzata di scudi: da quello che è trapelato i nostri presuli avrebbero chiesto un vescovo veneto per il capoluogo berico, in una sorta di federalismo pastorale.

Corriere del Veneto.it, Il Giornale di Vicenza.it

RINUNCE E NOMINE