Gli abusi su minori commessi da preti, religiosi e personale della Chiesa Cattolica sono ''un'infame emergenza non ancora superata'' che ''causa danni incalcolabili a giovani vite e alle loro famiglie'', a cui ''non cessiamo di presentare il nostro dolore e la nostra incondizionata solidarieta'''. Così il card. Angelo Bagnasco (nella foto con Benedetto XVI), presidente della Conferenza Episcopale italiana, nella prolusione con cui ha aperto oggi pomeriggio i lavori della 63° Assemblea Generale dei vescovi italiani. ''Da oltre un anno, su mandato della Presidenza CEI, è al lavoro un gruppo interdisciplinare di esperti proprio con l'obiettivo di 'tradurre' per il nostro Paese le indicazioni provenienti dalla Congregazione (per la Dottrina della Fede); obiettivo che sotto il nome di 'Linee guida' oggi viene autorevolmente richiesto a tutte le Conferenze Episcopali del mondo''. ''L'esito di tale lavoro - ha precisato - sarà presto portato all'esame dei nostri organismi statutari''. ''Ripetiamo però - ha aggiunto - quest'oggi il grido amaro che già è risuonato nell'assemblea dello scorso anno: sull'integrità dei nostri sacerdoti non possiamo transigere, costi quel che costi. Anche un solo caso, in tale ambito, sarebbe troppo. Quando poi i casi si ripetono, lo strazio è indicibile e l'umiliazione totale''. Tuttavia, ''le ombre, anche le più gravi e dolorose, non possono oscurare il bene che c'è. Ancora una volta, quindi, noi vescovi confermiamo stima e gratitudine al nostro clero che si prodiga con fedeltà, sacrificio e gioia, nella cura delle comunità cristiane''.
Asca
Prolusione