Verrà pubblicata prossimamente, forse già nei prossimi giorni, la lettera circolare della Congregazione per la Dottrina della Fede alle Conferenze Episcopali di tutto il mondo sulle linee-guida da seguire di fronte ai casi di pedofilia. L'iniziativa era stata preannunciata all'epoca in cui, a luglio scorso, il Vaticano presentò l'aggiornamento delle norme canoniche in materia di abusi sessuali del clero e, più in generale, dei delitti considerati dalla Chiesa eccezionalmente gravi ('delicta graviora'). L'ex Santo Uffizio, spiegò il portavoce vaticano Federico Lombardi, "sta attualmente studiando come aiutare gli Episcopati del mondo a formulare e sviluppare in modo coerente ed efficace le indicazioni e direttive necessarie ad affrontare la problematica degli abusi sessuali di minori da parte di membri del clero o nell'ambito di attività o istituzioni connesse alla Chiesa, con riguardo alla situazione e ai problemi della società in cui operano". A novembre, in occasione della riunione di cardinali che precedette il Concistoro convocato da Benedetto XVI, sull'argomento era tornato il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il cardinale statunitense William Levada aveva offerto in quella sede "un aggiornamento circa la legislazione canonica riguardante il delitto di abuso sessuale sui minori, e ha quindi svolto alcune osservazioni circa la più ampia responsabilità dei Vescovi per la tutela dei fedeli loro affidati. In ciò si è ispirato alle parole del Santo Padre, al suo esempio di ascolto e di accoglienza per le vittime, e ha parlato della collaborazione con le autorità civili e della necessità di un efficace impegno di protezione dei bambini e dei giovani e di un'attenta selezione e formazione dei futuri sacerdoti e religiosi. Infine - sottolineava una nota vaticana - ha informato sul lavoro di preparazione di una Lettera circolare della Congregazione alle Conferenze Episcopali sulle linee guida da offrire per un programma coordinato ed efficace nella direzione sopra descritta". Sul tema della collaborazione con le autorità civili, in particolare, la normativa canonica non prescrive, ma neanche vieta, la denuncia la denuncia di un sacerdote pedofilo alle autorità civili da parte di un vescovo o di un qualsiasi uomo di Chiesa a conoscenza di abusi sessuali su minori. Nei mesi scorsi, tuttavia, Benedetto XVI non ha mai mancato di incoraggiare i vescovi a cooperare con la giustizia civile. In assenza di altre indicazioni normative, sul tema fa testo un passaggio contenuto nelle 'linee-guida' pubblicate a inizio estate dalla Santa Sede: "Va sempre dato seguito alle disposizioni della legge civile per quanto riguarda il deferimento di crimini alle autorità preposte". La frase, ha avuto a spiegare mons. Charles J. Scicluna, il promotore di giustizia della Congregazione per la Dottrina della Fede, il 'procuratore generale' della Santa Sede, è stata inserita per "dare il segnale che la confidenzialità dei procedimenti canonici non è mai un impedimento al dovere di denuncia e non va mai a scapito dell'obbedienza alle leggi civili". Ora, a quanto si apprende, è in procinto di essere pubblicata la nuova lettera circolare, che potrebbe definire meglio anche il rapporto tra giustizia ecclesiastica e giustizia canonica.
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