lunedì 9 maggio 2011

Il Papa ad Aquileia e Venezia. Scola: ha aperto la strada al tema del nuovo Nordest. Le sue parole un balsamo per la Chiesa e tutta la società civile

"Il Santo Padre ha aperto la strada al tema del nuovo Nordest; un tema che dobbiamo rendere molto sul serio''. Lo ha detto, subito dopo la partenza del Pontefice dall'Aeroporto Marco Polo di Tessera, il Patriarca Angelo Scola (nella foto con Benedetto XVI). ''Il nuovo Nordest ha già avuto inizio - ha proseguito Scola - mi hanno detto che in provenienza dalla Croazia, dalla Slovenia, dal'Austria e dalla Germania c'erano quasi 5000 persone. Non c'erano solo dei vescovi a rappresentare, ma si è mosso il popolo, quindi il nuovo Nordest, il Nordest del futuro è già qui''. ''Si vede benissimo da quello che sta succedendo che non possiamo più pensarci solo sull'asse est-ovest - ha sottolineato il Patriarca - ma, tenendo conto che l'Adriatico è il Mediterraneo che entra nel cuore dell'Europa, dobbiamo farci carico anche del Sud''. Farsi carico, ha concluso, ''soprattutto dell'Africa, stimolando per la nostra parte tutte le altre Regioni europee ad una sorta di nuovo piano Marshall per l'Africa Subsahariana''. ''L'Acqua, la Salute, la Serenissima: le parole con cui il Papa ha voluto leggere Venezia hanno bisogno di essere molto meditate, sono un balsamo non solo per la Chiesa ma per tutta la società civile''. Così il Patriarca di Venezia ha riassunto il senso della visita di Benedetto XVI nella città lagunare. ''Io domando umilmente a tutti - ha sottolineato il Patriarca - di confrontarsi con il messaggio che il Papa ci ha lasciato''. Scola ha definito l'evento della visita papale ''straordinario: il tutto è andato oltre le attese, a cominciare dalla gioia del Santo Padre fin da ieri ad Aquileia fino all'entusiasmo del popolo''. Scola ha dichiarato che ''gli organizzatori parlano di 300mila presenze stamattina alla Messa del Papa, la questura diceva 250 mila. Al corteo acqueo c'erano due ali di folla, dal Rio di Cannaregio in avanti e anche adesso alla Salute, un concorso di popolo veramente straordinario''. ''Questo per me è una provocazione a riflettere - ha aggiunto - una persona non parte alle 4,30 della mattina da Verona e sta lì fino a mezzogiorno e mezzo solo per curiosità: parte perché sente che il messaggio del Papa ridesta qualcosa di cui abbiamo troppo bisogno. Il Papa oggi ha detto che seguire Gesù, tenere conto di Dio, vuol dire passare dalla disperazione alla speranza e dalla tristezza alla gioia''.

La Nuova Venezia


Il Patriarca Scola alla Radio Vaticana: una visita al di là di ogni aspettativa