La preoccupazione per una Messa celebrata di fronte a spalti semi-deserti stava facendo compiere un grave errore agli organizzatori della tappa berlinese del viaggio apostolico in Germania di Benedetto XVI, del 22 settembre prossimo. Le stime si sono rivelate sbagliate e il luogo previsto sino ad oggi, il piazzale di fronte al castello di Charlottenburg, nel prestigioso quartiere occidentale della città, appare inadeguato dopo le prenotazioni piovute nelle ultime settimane. Il numero di coloro che hanno prenotato il biglietto ha già superato le 40mila unità, rendendo di fatto problematico lo svolgimento della funzione religiosa nel sito previsto. Bisogna correre ai ripari e l’unica soluzione praticabile sembra essere quella di spostare tutto all’Olympiastadion (foto), lo stadio dove l’Italia vinse i mondiali nel 2006. Di fronte ai 75mila seggiolini dell’impianto sportivo voluto da Hitler per celebrare le Olimpiadi di Berlino del 1936, e nel quale una targa commemorativa celebra l’epopea dell’atleta di colore americano Jesse Owens, che impose la sua leggenda sportiva di fronte all’intera nomenklatura nazista schierata in tribuna, è stata celebrata l’ultima Messa di un Papa a Berlino, nel 1996. "Adesso gli organizzatori devono ammettere di aver sottostimato la situazione dei cattolici in città", ha scritto lo Spiegel, "e anche l’interesse e la curiosità che un Papa tedesco può suscitare fra i suoi stessi cittadini". Tanto più che ai botteghini, chiamiamoli così, sono arrivate prenotazioni anche da molti protestanti, spinti dall’attesa di un rinnovato dialogo interreligioso che sarà uno dei punti centrali del viaggio di Papa Ratzinger. Ma la sorpresa delle tante prenotazioni descrive anche i cambiamenti avvenuti a Berlino in questi anni di riunificazione e porta alla luce un aspetto finora rimasto nascosto dietro l’immagine di una città eccentrica e alternativa. "In questi anni si è insediata nella secolare e malfamata Berlino una nuova e consapevole comunità cattolica di estrazione borghese", ha ripreso lo Spiegel, "e ne è testimonianza la sorprendente vitalità di parrocchie come quelle dei quartieri Mitte e Prenzlauer Berg o dei distretti occidentali della città, che hanno approfittato del massiccio afflusso di tedeschi provenienti dalle regioni cattoliche del sud e dell’ovest della Germania". Un’immigrazione interna, dovuta essenzialmente allo spostamento dei centri burocratici e politici nella nuova capitale tedesca, che sta arricchendo, silenziosamente ma progressivamente, i tradizionali equilibri della vecchia città divisa. "A questi, vanno aggiunte la presenza di una forte comunità polacca, che può contare da sola su circa 40mila aderenti e la più recente immigrazione non tedesca, almeno per il 10% di estrazione cattolica: altre 45mila persone". Messi tutti questi numeri in fila, non sorprende affatto che il Papa possa contare già in partenza su un afflusso in grado di riempire l’Olympiastadion. Si sommino poi i protestanti, i curiosi in generale, i pellegrini provenienti da altre zone della Germania e i rinforzi in arrivo dalla vicina Polonia, che dista da Berlino poche ore di autobus o treno, e si arriva alla conclusione che le paure degli organizzatori di uno stadio vuoto erano davvero eccessive. In più, molti cattolici berlinesi, soprattutto i più anziani, si erano tenuti alla larga dalle prenotazioni, perché spaventati dal fatto che il sito prescelto non prevedeva posti a sedere, poteva essere raggiunto solo dopo una lunga camminata, era privo di copertura in caso di pioggia e si prospettavano molte ore da passare in piedi prima della celebrazione serale della Messa. Ora che lo stadio promette nuove comodità (sedie, copertura, e soprattutto la possibilità di arrivarci con la metropolitana) anche le prenotazioni dovrebbero ricevere un nuovo impulso. Si completano intanto altri dettagli organizzativi di un viaggio che, a suo modo, potrà segnare un evento inatteso per Berlino. L’incontro di mezz’ora a porte chiuse con la cancelliera Angela Merkel avverrà in territorio neutro: non nella nunziatura cattolica e neppure alla cancelleria, ma nell’ufficio cattolico che si trova a Mitte. "Molto atteso per i suoi risvolti anche politici", ha concluso lo Spiegel, "è il discorso che Benedetto XVI terrà di fronte al Bundestag. Trapelano i primi indizi sui contenuti: difesa della vita, tutela dell’immigrazione, globalizzazione, crisi finanziaria. Il Papa potrebbe consegnare un’ardente ambasciata a favore della democrazia, accompagnata da critiche ad alcuni aspetti del sistema capitalistico. E non mancherebbe un passaggio sullo scandalo degli abusi sessuali nella Chiesa", una questione che in Germania è stata devastante per la stessa comunità cattolica e che ha spinto negli ultimi anni molti credenti ad abbandonare la pratica religiosa.
Pierluigi Mennitti, Lettera43