Quello di domani sarà il quarto viaggio di un Pontefice ad Assisi per incontrare delegazioni delle altre Chiese e comunità ecclesiali cristiane e delle altre religioni mondiali. Il 24 gennaio 2002 il card. Joseph Ratzinger partiva dalla Stazione vaticana con destinazione la città di San Francesco per partecipare alla Giornata di preghiera per la pace nel mondo voluta da Giovanni Paolo II dopo gli attentati terroristici dell’11 settembre. L’allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede raccontava così ai nostri microfoni le sue sensazioni al momento della partenza: “Io trovo incoraggiante che rappresentanti di diverse religioni si uniscano ed insieme si mettano in cammino; proprio anche questo ‘cammino’ in treno mi piace molto: attraversare questa terra, vivere la condizione di pellegrinaggio, perché siamo in cammino, in cammino insieme e cerchiamo la meta della pace. Diciamo che non aspettiamo effetti immediati; l’effetto maggiore è che tutti noi vogliamo conoscere l’unico Dio, vogliamo servire la pace, convinti che la religione non deve essere occasione di guerra, di opposizione ma deve sempre essere una forza di pace”. Quasi dieci anni dopo Benedetto XVI si prepara a percorrere lo stesso itinerario ferroviario, in continuità con il suo predecessore, per una Giornata per la quale, oggi come allora, sono convocati rappresentanti delle diverse confessioni cristiane e delle principali tradizioni religiose del mondo. Ma come Pontefice, Joseph Ratzinger caratterizza l’avvenimento come un ‘pellegrinaggio verso la verità’ e invita anche una delegazione di non-credenti, accentuando l’aspetto del dialogo tra fede e ragione così centrale nel suo Magistero. Giovanni Paolo II, prima del 2002, andò altre due volte ad Assisi per invocare il dono della pace. Il 9 gennaio 1993, per pregare per i Balcani, poco dopo l’inizio della guerra in Bosnia-Erzegovina, e il 27 ottobre 1986 per la prima, storica convocazione che testimoniò davanti al mondo la ‘qualità trascendente della pace’.
Radio Vaticana