Papa Benedetto XVI partirà alla volta del Benin venerdì, per il suo ventiduesimo viaggio apostolico internazionale in occasione della firma e della pubblicazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale "Africae munus" su pace, giustizia e riconciliazione nel continente. Il documento raccoglie i risultati della II Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi, svoltasi in Vaticano nell’ottobre 2009, e guiderà le attività pastorali della Chiesa in Africa nei prossimi anni. In Benin, il Papa incontrerà tra sabato e domenica i rappresentanti delle Istituzioni civili, politiche e diplomatiche, i leader delle altre religioni, e naturalmente la Chiesa del Paese, i presidenti delle Conferenze Episcopali di tutta l’Africa, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i laici cristiani impegnati nella pastorale e nelle attività sociali e caritative. Ma avrà anche un incontro speciale con i bambini, sabato pomeriggio nella Parrocchia Santa Rita a Cotonou. Durante il viaggio in Angola, nel marzo 2009, Benedetto XVI aveva avuto un incontro specifico con le organizzazioni delle donne cattoliche. Donne e bambini sono considerati componenti “speciali” in Africa. Le donne sono la spina dorsale delle società africane e i bambini sono il futuro del continente. Come affermava Amilcar Lopes Cabral, uno dei principali leader africani degli anni ’60, “i bambini sono i fiori e l’unica ragione delle rivoluzioni africane”. L’attenzione del Papa ai bambini tocca quindi uno dei punti chiave della storia delle lotte intraprese dagli africani per l’indipendenza e lo sviluppo dei loro paesi. L’auspicio è che il viaggio del Papa possa ridare senso, vigore e misura all’impegno di oggi e invitare gli africani a guardare al domani con più cognizione di causa, con più senso di responsabilità e con maggiore speranza. I discorsi del Papa, alla luce dei risultati del Sinodo per l’Africa, potranno aiutare tutto il Continente a continuare nella lotta per garantire un domani ai propri figli, un futuro migliore di quello che ci è dato di vivere oggi in Africa. Pensare ai bambini in Africa con lo sguardo al futuro e in modo responsabile significa anzitutto essere in grado di costruire un habitat di pace, giustizia e riconciliazione. Un habitat nel quale amore, fraternità e solidarietà siano le strade più idonee per la costruzione di una casa comune africana, a misura della dignità di ogni essere umano, creato a immagine e somiglianza di Dio. “Lasciate che i bambini vengano a Me, perché di essi è il Regno di Dio”, ha detto il Signore. Le Statistiche ufficiali mostrano che più della metà della popolazione in Africa oggi è costituita da bambini al di sotto dei 18 anni. Questo è un grande potenziale per il continente. Viaggiando attraverso l'Africa, si incontrano bambini con tanti sogni. Molti di loro vogliono diventare medici, veterinari, insegnanti, agricoltori; altri vogliono diventare imprenditori e imprenditrici, sacerdoti, suore, ecc.Purtroppo questi sogni vengono spenti dall’indigenza che costringe molti ad abbandonare la scuola e a tentare la fortuna altrove, spesso nelle strade, in quasi tutte le principali città africane. È un fenomeno comune vedere bambini ambulanti, bambini mendicanti e bambini borseggiatori, bambini trafficati dagli adulti per diversi obbiettivi che nulla hanno a che fare con il loro benessere. Molti fattori sono responsabili di questa situazione. Uno di questi è certamente l'abbandono delle famiglie al proprio destino, da parte dei governi africani: le politiche di aggiustamento strutturale imposte dalle istituzioni finanziarie internazionali come il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca Mondiale (BM) hanno costretto i governi africani a ridurre finanziamenti ai settori dei quali beneficiano le famiglie, quali la cultura, l’educazione, la salute, il lavoro e l’agricoltura. Molti funzionari pubblici hanno perso il lavoro, finendo nella povertà quasi assoluta. Il futuro dell'Africa è in Africa. Il regalo più importante che il Papa può dare ai bambini del continente sarà, nella luce del Vangelo, di incoraggiare le Chiese locali e i diversi organismi internazionali presenti nei Paesi africani a fare di più per difendere i diritti dei bambini, a sensibilizzare la comunità africana e l’opinione pubblica internazionale riguardo a questi diritti. In secondo luogo, la presenza del Santo Padre può rappresentare un forte richiamo ai governi perché rivedano le loro politiche e mettano “il sostegno alle famiglie” tra le priorità d’azione delle loro politiche, come ad esempiol’istruzione gratuita dalla scuola primaria alla scuola secondaria, l’assistenza sanitaria, l'agricoltura vera spina dorsale delle economie africane.
Radio Vaticana